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Ricordo degli anni 80

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Gruppo 80

A chi mi chiede di ricordare qualche cosa degli anni che hanno rappresentato così tanto per noi del Gruppo 80, solitamente faccio fatica a rispondere. Non ho la memoria corta, al contrario: i ricordi sono così tanti e sovrapposti che talvolta faccio fatica a disporli lungo una linea temporale precisa.

Tutti ricordano la tv dei ragazzi degli anni 80 e 90, in particolare la famosa fascia ragazzi dei programmi Mediaset. Il Gruppo 80 con le sue creazioni ha disegnato in gran parte le caratteristiche di questi programmi, e fortuna ha voluto che il nostro cammino si incrociasse con quello di artisti di grandissimo talento: Marco Columbro, Paolo Bonolis, Manuela Blanchard, Pietro Ubaldi per citare i più noti; ma al loro fianco c’erano altrettanti registi che sono cresciuti insieme a noi, e poi Enrico Dusi, uno scenografo straordinario.

Recentemente io ed Enrico ci siamo incontrati e per curiosità gli ho chiesto se avesse conservato qualche disegno, dei bozzetti, qualche progetto dei tanti realizzati. In men che non si dica l’ordinatissimo Dusi mi ha squadernato davanti vent’anni di cose che non ricordavo più: Sigle, Speciali di Natale, di Pasqua, Telepromozioni, altre sigle … una quantità enorme di lavoro per tutti i programmi, da Five Time a Caffelatte, passando per Bim Bum Bam, Ciao Ciao, Super sette e Ciao Ciao mattina. Sono rimasto esterrefatto e ho ripensato a tutti quegli anni passati a lavorare fianco a fianco con registi del calibro di Davide Rampello, Mario Bianchi, Francisco Boserman, Stefano e Francesco Vicario e Maurizio Pagnussat, e poi i tanti collaboratori passati nel nostro gruppo.

Alcuni di loro non ci sono più e con loro se ne sono andati il grandissimo Giancarlo, l’anima di Uan, come dice spesso Paolo intervistato su quegli anni, e poi Daniele Demma, la voce di Ambrogio. Quanto tempo, quante ore passate in laboratorio a costruire, a inventare, a scolpire, dipingere, cucire e scrivere. Un intero mondo di emozioni e di sogni.

La nostra storia comincia molti anni fa, eravamo giovani, squattrinati e con la testa piena di immaginazione, erano anni in cui si respirava un’aria di cambiamento, il desiderio di fare spettacolo in modo nuovo. Alla fine degli anni 70, anni segnati da eventi drammatici, il desiderio di voltare pagina era palpabile e il primo segnale di questo desiderio di leggerezza era rappresentato dalle prime televisioni commerciali che si muovevano i primi passi nel territorio inesplorato di un nuovo mercato.

Kitty e Enrico
Kitty e Enrico

Kitty ed io venivamo da esperienze diverse e ci incrociammo sul palcoscenico di un teatro milanese da cui partì la nostra avventura in comune. Era il 1978 e da lì a un anno sarebbe nato il gruppo 80. Come una valanga nasce da una piccola palla di neve che rotola a valle, una volta iniziata la nostra valanga divenne sempre più grossa e inarrestabile. Tutto sembrava correre velocemente. Fatta una sigla per Antenna 3 Lombardia, dove ci trovammo davanti Cino Tortorella in veste di regista, dismessi i panni del mitico Mago Zurlì della mia infanzia, ecco che incontrammo un giovanissimo Marco Columbro che per la prima volta, e anche un po’ controvoglia, fu trascinato a dare la voce alle nostre prime creazioni. Occorrevano doppiatori per i personaggi di due serie tv per l’emittente Tele Radio Reporter, una piccola ma prolifica TV locale dalla quale sono passati tantissimi personaggi che hanno poi sfondato i teleschermi, e non solo, uno per tutti? Massimo Boldi.

A Telereporter siamo arrivati per caso, succedeva proprio così in quegli anni, uno conosceva uno che conosceva un altro che stava cercando qualcuno per fare una certa cosa in TV. La fidanzata di un caro amico, che poi divenne il nostro fotografo, era seguita all’università da un professore che tra i tanti interessi aveva anche quello del teatro e della televisione, è grazie a lei che abbiamo conosciuto Paolo Bosisio che avvallò il nostro progetto e rese possibile la realizzazione di due miniserie con i pupazzi : “I Gialli In Città”.

Dopo aver realizzato quelle serie, grazie ad un’altra conoscente che conosceva un conoscente vicino all’emittente Telemilano 58 presentammo i nostri modesti lavori e … quell’emittente in poche settimane divenne Canale 5! Eravamo al posto giusto nel momento giusto, da lì, operazione Five, 1, 2, Operazione Five estate e poi … Antenna Nord.

Occorreva creare una rete dedicata ai ragazzi, quindi nasce Italia1 dalle ceneri di Antenna Nord e il programma che già andava in onda sulla rete, Bim Bum Bam, emigra a Roma. Paolo Bonolis conduce le prime due edizioni con una poco entusiasta Licia Colò: è durante quel periodo che nasce e cresce il grande talento di Giancarlo Muratori e l’altrettanto grande amicizia che lo lega a Paolo. Tempo due anni e Bim Bum Bam torna a Milano, Licia passa ad altri programmi e viene sostituita da una giovane Manuela Blanchard, che avevamo incrociato pochissimi anni prima mentre cercavamo volti nuovi da inserire nei programmi con Five. Alla fine tutto torna e con Manuela, Paolo e Uan, si compone il trio che ha trasformato Bim Bum Bam in un vero e proprio fenomeno di costume.

E ora torniamo all’inizio, alla memoria, che cosa di quegli anni ricordo … un ricordo fra i tanti. Ricordo di avere scritto qui che una valanga parte da una palla di neve … sì, ricordo la neve. Era il 1985, il 14 gennaio. In quei giorni Stefano Vicario e sua moglie Mita erano da pochissimo a Milano. Stefano era il giovane regista di “Buongiorno Italia”, il programma del mattino di Canale 5 condotto da Marco Columbro e Antonella Vianini. Ci frequentavamo moltissimo e quella sera era una delle tante sere trascorse insieme… ma, a differenza del solito, c’era qualche cosa di magico nel cielo di Milano, qualche cosa di inconsueto per chi veniva da Roma, ma altrettanto incredibile per noi, del Nord: la neve, una neve fitta, che non voleva smettere, che rendeva Milano un luogo incantato e silenzioso, la grande nevicata del 1985, la nevicata del secolo.

Erano quegli anni e di quegli anni, fra i tanti ricordi, ricordo questa sera d’inverno, camminando a fatica in un mare di neve in compagnia di due amici pieni di stupore, come bambini, con quella meraviglia negli occhi, la stessa meraviglia negli occhi dei bambini che per anni si sono divertiti con i nostri pupazzi.

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