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Robocop versus Rotowash

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Di Ritorno al Futuro vi abbiamo parlato più volte e anche di Robocop arriverà il turno; ma altrettanto significativo di questi due film cult per il mio sviluppo emotivo è stato un altro protagonista della mia infanzia: Rotowash.

Oddio, veramente di Rotowash non ne ho mai visto uno – dal vero, intendo – come non ho mai visto dal vero Robocop, se è per questo. Ma se in tivù l’agente Flanagan passava una o due volte l’anno, Rotowash lo vedevo almeno due o tre volte a sera, negli anni in cui un film veniva mediamente allietato da tre interruzioni pubblicitarie a tempo, il che significava 5-7 minuti di spot ogni 15-20 minuti di pellicola.

Rotowash c’era sempre – sulle reti Mediaset, intendo – e questo lo rendeva altrettanto reale e familiare degli eroi di Robocop e di Ritorno al Futuro, con i quali condivideva appunto una certa aura di tecnologia e di futuro imminente.
Per non parlare del micidiale jingle messo a punto dai Mozart brianzoli dell’epoca: “Gira, gira, gira, scegli Rotowash“. Semplice, diretto e implacabile, come tutti i jingle di quegli anni, che si rivolgevano a orecchie tutto sommato vergini al marketing.

Le reti private dei primi anni 80 erano ruspanti e squisitamente locali: se la Rai anche a tarda notte non derogava da pubblicità di colossi industriali tipo il pennello Cinghiale e la Dolce Euchessina, gli altri estraevano dal sottobosco dell’imprenditoria nazionale di tutto, dalle rubinetterie di Lumezzane a Pippo, tutta un’altra scopa.

Rotowash però stava a Pippo e al Mocio Vileda come lo Shuttle stava alla Regata: se il Mocio era già un passo nella contemporaneità rispetto all’età della Pietra in cui senz’altro ci trovavamo, Rotowash era addirittura fantascienza. Io ero sicuro che quell’attrezzo miracoloso avrebbe affrancato l’umanità dalla schiavitù dello straccio, e mentre vedevo mia madre passare lo spazzettone quindici volte al giorno nella inesauribile battaglia contro lo sporco che è stata la vera Guerra Mondiale delle nostre mamme, fantasticavo di un futuro in cui il benessere economico avrebbe permesso a Rotowash di entrare in tutte le case fulminando la polvere e le impronte. Altro che Robocop.

Nel 1985 ero insomma convinto che nel 2000 avremmo avuto meglio da fare che passare lo straccio: soprattutto io, sempre così incline all’innovazione tecnologica. Invece nel 2015 mi ritrovo a strizzare lo straccio mentre canto, di solito, Vita Spericolata. Dei miei amici, qualcuno ha il Mocio, i più evoluti hanno la colf e sono così progrediti dall’età della pietra fino all’età coloniale; ma il futuro di Rotowash resta lontano e le sue promesse non si sono realizzate, come del resto la maggior parte delle promesse di Berlusconi.

Ma questa è un’altra storia.

Robocop-Rotowash

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