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Il sogno spaziale anni 80 – prima parte

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La mattina del 14 aprile 1981, presso l’Edwards Air Force Base in California, il Comandante John W. Young e il pilota Robert L. Crippen riportarono a terra, dopo due giorni di permanenza nello spazio, il primo veicolo spaziale riutilizzabile della storia: lo Space Shuttle.

Dopo aver battuto i sovietici nella corsa allo spazio con l’allunaggio nel 1969, gli Stati Uniti avviarono la progettazione di un velivolo che, a differenza delle precedenti capsule, poteva essere riutilizzato varie volte, riducendo i costi. Uno degli obbiettivi secondari era l’aumento della capacità di carico per poter trasportare in orbita componenti più voluminosi, anche nell’ottica di costruire stazioni spaziali come la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), allora in progetto e attualmente in orbita.

nella foto con il cast di Star Trek c'è il primo Shuttle costruito chiamato ENTERPRISE in omaggio alla serie TV
nella foto con il cast di Star Trek c’è il primo Shuttle costruito chiamato ENTERPRISE in omaggio alla serie TV

Questo veicolo avveniristico, che decollava come un razzo e atterrava come un aereo (cosa fino a quel momento vista solo nei film di fantascienza) ispirò una serie di opere cinematografiche tra cui “007 Moonraker” (1979), “SpaceCamp” (1986), “Space Vampires” (1985) e molte altre.

Il programma Shuttle, terminato nel 2011, ha visto nel corso dei trent’anni trascorsi la costruzione di cinque esemplari: Columbia, Challenger, Discovery, Atlantis, ed Endeavour. Purtroppo, due di questi sono passati alla storia per i gravi incidenti che hanno portato alla morte di tutti i membri degli equipaggi.

il primo lancio orbitale dello Shuttle Columbia
il primo lancio orbitale dello Shuttle Columbia

Nel 1986 il Challenger esplose pochi secondi dopo aver decollato, a causa di un problema ad uno dei propulsori a combustibile solido: il secondo fu il Columbia, che nel 2003 si disintegrò al rientro per un danno allo scudo termico, parte più delicata del velivolo in quanto costituita da piastrelle di silice che possono sopportare temperature superiori ai mille gradi, ma allo stesso tempo sono molto delicate agli urti.

Se lo Shuttle fu un grande successo dal punto di vista operativo, non fu lo stesso dal punto di vista economico: ogni lancio costava circa 500 milioni di dollari, contro i previsti 20 milioni. Tali costi aumentarono soprattutto dopo gli incidenti, che obbligarono a una maggiore manutenzione e controlli meticolosi dopo ogni rientro.

l'equipaggio del primo lancio John W. Young e Robert L. Crippen
l’equipaggio del primo lancio John W. Young e Robert L. Crippen

Quando si parla di viaggi spaziali, vengono citati spesso come esempio programmi come la missione Apollo, oppure le future spedizioni lunari e marziane, tralasciando o sminuendo le 135 missioni svolte dallo Shuttle. Chi ha vissuto gli anni ’80 in prima persona, però, sa che grazie allo Space Shuttle tutti noi ci siamo sentiti più prossimi a divenire, un giorno, turisti spaziali.

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Paolo Prevosto, collezionista e creatore del progetto musicale synthwave "Simulakrum Lab", è un appassionato di fantascienza e hi-tech fin dagli anni 90'. Nel corso degli anni ha collezionato oggetti di scena originali provenienti dalle più famose produzioni di fantascienza e non solo. Egli ha arricchito la sua collezione fino a diventare uno dei più conosciuti in questo settore del collezionismo. Ha collaborato con la Warner Bros Italia ed ha organizzato vari eventi e mostre a tema sci-fi, riuscendo ad avere molti ospiti importanti, tra cui il regista Lamberto Bava, Mike Whittle, scienziato della NASA del progetto SKYLAB, l'attore Prentis Hancock da "Spazio: 1999" e l'astronauta italiano Umberto Guidoni. Recentemente ha organizzato una mostra dedicata alla serie anni '80 "Visitors" con ospite l'attore Richard Herd. Paolo ha esteso la sua collezione a oggetti originali utilizzati nelle missioni spaziali NASA ed internazionali, inoltre la sua passione per la storia lo ha portato a collezionare anche oggetti di militaria come la macchina Enigma. Oltre a questi meravigliosi cimeli, Paolo possiede sintetizzatori analogici vintage, questa ricerca è diventata la fonte di ispirazione per il progetto musicale "Simulakrum Lab" a cui hanno preso parte vari ospiti tra cui il maestro Claudio Simonetti, Fabio Pignatelli e il regista produttore Kenneth Johnson. www.paoloprevosto.com www.simulakrumlab.com

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