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Vamos a la Playa compie gli anni

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Vamos a la Playa

Ma chi l’ha detto che le discoteche sono postacci per svalvolati, il cui unico obiettivo è lasciarsi annichilire da musiche martellanti e prive di melodia? Certo, esistono le feste techno per gli amanti di ritmi “ossessivi”, ma ormai rappresentano la nicchia: oseremmo dire, il passato! Gli anni 80, invece, sono l’attualità vera. E non è che ci siamo fissati noi: gli incassi, quindi i numeri, lo rivelano in modo inequivocabile. A sbancare nei fine settimana sono i locali che ospitano le pop star di trent’anni fa: Sabrina Salerno, Donatella Rettore e perfino la beniamina dei piccoli Cristina D’Avena (accompagnata dai Jem Boy) affollano le discoteche di tutta Italia.

Altro che rave party ad alto tasso stupefacente: roba da antichi!

La lista dei primi in classifica negli anni Ottanta che oggi inanellano live da tutto esaurito è molto lunga: tra i nomi, quello dei Righeira, il mitologico duo di successi come L’estate sta finendo o No tengo dinero. Stefano “Michael” Rota e Stefano “Johnson” Righi hanno firmato le colonne sonore delle calde estati in cinquantino Piaggio a mangiare Cornetto Algida. Quattro soli album nella loro carriera, due (rispettivamente del 1983 e del 1985) quelli dei record, eppure l’affetto del grande pubblico nei loro confronti è ancora palpabile. Specie da parte dei più giovani, che trent’anni fa non erano nemmeno nati.

L’espressione “cult”, spesso abusata, in questo caso è obbligatoria: proprio grazie a Vamos a la Playa entrò a far parte della lingua italiana la parola “tormentone” (datata 1983, anno di pubblicazione del disco, dal dizionario Zingarelli). I critici tirarono fuori dal cilindro questo neologismo in riferimento all’oh oh oh oh oh che si ripete ossessivamente nel ritornello del brano. I Righeira, con la loro canzone, sembravano invitare i giovani a godersi il mare e la spiaggia, in totale leggerezza. A ben guardare, invece, il testo ricostruisce un’atmosfera post apocalittica generata dall’esplosione della bomba H e rispecchia, dunque, la paura dell’atomica (tipica di quegli anni).

La copertina del singolo
La copertina del singolo

Mentre il suo storico partner Stefano Rota/Michael Righeira si è dato con discreto successo al teatro impegnato, Stefano Righi/Johnson Righeira sabato scorso ha voluto festeggiare proprio in discoteca un compleanno importante: i trentacinque anni della hit Vamos a La Playa. Johnson Righeira è salito in consolle al Blanco di Milano per una serata sfavillante: «Lorenzo LSP, uno dei proprietari del Blanco – ha spiegato Righi a TgCom 24 –, era il compagno di classe di mia sorella al liceo e quando io esplosi le mandava le cassette di mixaggi, aveva nel sangue la musica già a 18 anni. Siamo molto amici. Siamo fratelli, per me quindi è una collaborazione che ha radici nel tempo».

Immutato in oltre trent’anni l’entusiasmo nel proporre al pubblico Vamos a la Playa: «Stufo? Ma va! È come il maiale, non si butta via niente. Quest’anno è il 35ennale del provino: la canzone è uscita nell’83, ma il demo venne realizzato negli ultimi giorni dell’81. (…) Se ne avessi avute, avrei fatto una Vamos a la playa all’anno! Mi ha cambiato la vita e non mi sarei mai aspettato che un giorno avremmo riproposto il demo originale come è successo sabato».
Infine, a chi gli ha chiesto se abbia nostalgia degli anni ’80, Johnson ha risposto deciso:

«Zero. Sono convinto che il meglio debba ancora venire. Anche se sono stati fantastici, sono passati».
I righeira oggi
I righeira oggi

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