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30 anni di “Top Gun”

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Top Gun

Ci sono film che cambiano per sempre l’immaginario visivo e anche il senso estetico della collettività. Basta un dettaglio, un indumento: il trench di Humphrey Bogart in Casablanca o il tubino nero di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany.

Bene: nella pellicola di cui stiamo per parlare tutto, ma veramente tutto, è studiato per far sognare e imprimere un segno indelebile nei cuori del pubblico. Un’emozione costruita a tavolino a Hollywood, ma miracolosamente riuscita ad andare oltre le mode, che per definizione a un certo punto passano, e quel tipo di pantaloni o taglio di capelli così intriganti… non funzionano più. Qui invece siamo nel mito, ragazzi: dove tutto è giusto, e più passa il tempo, più diventa leggendario. Stiamo parlando di un film che ha fatto epoca sul grande schermo, ma anche nei jukebox di mezzo mondo e sulle pareti delle camere dei teenager. Un capolavoro romantico e avventuroso che ha segnato gli anni Ottanta contribuendo a renderli favolosi, e lanciando nell’Olimpo del cinema un giovanissimo Tom Cruise.

Nel 2016 ricorre il trentesimo anniversario di Top Gun. Per festeggiare degnamente, il film di Tony Scott verrà riproposto nelle sale cinematografiche dal 26 al 28 settembre in 3D. Avete capito bene: grazie a QM/Stardust avrete finalmente l’opportunità di viaggiare a bordo dell’F14 Tomcat guidato dal tenente Pete “Maverick” Mitchell e di compiere insieme a lui incredibili prodezze. Volteggiare nell’aria a velocità pazzesche, mettere alla prova il coraggio attraverso rovesci e manovre azzardate, dimostrare sempre e comunque di essere il numero uno.
L’amicizia con lo sfortunato Nick “Goose” Bradshaw, il dolore e il senso di colpa per la sua tragica scomparsa; la rabbia di un orfano, che vorrebbe sapere ad ogni costo com’è morto suo padre per riabilitarne la figura e dimostrarne il valore di pilota; la passione per l’astrofisica Charlotte “Charlie” Blackwood (interpretata da una bellissima e super sensuale Kelly McGillis), più forte di ogni altra cosa, divampata da subito e mai più spenta. Finalmente rivivremo, grazie a una tecnologia avanzata vertiginosamente in tre decenni, le emozioni di Maverick: il tenente impavido, il cuore ardito, l’eroe che non può fare a meno di volare; per amore della sua donna, per amicizia nei confronti del compagno perduto, per riscattarsi insieme alla memoria dell’amato padre.

Top Gun è stato ed è ancora tutto questo: epopea meravigliosa di un’epoca – gli spettacolari Stati Uniti di Ronald Reagan ai tempi della Guerra Fredda – che oggi rivive più appassionante che mai. In un paio di occhiali Ray-Ban a goccia, o in un giubbotto di pelle col collo di pelliccia e gli stemmi colorati (sulle braccia e dietro la schiena). Quel modo di portare il giubbotto, tenuto sulla spalla e sulla maglietta bianca di cotone con una mano sola, è un’immagine che non sbiadisce. Come un quadro in cui l’artista ha saputo catturare la magia di un attimo.

L’appuntamento al cinema il prossimo settembre sarà anche un’occasione per riascoltare la colonna sonora ormai leggenda (insieme a poche altre nella storia del cinema) che nel 1987 vinse un meritatissimo Oscar: una serie di piccoli capolavori su cui svetta Take my Breath Away, scritta da Giorgio Moroder e Tom Whitlock ed eseguita dal gruppo Berlin.

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