Se c’è una cosa che non sopporto sono le canzoncine nei film. Di solito in questa categoria rientrano i film Disney, ma non sono gli unici. Anzi.
Ai film di animazione si aggiungono quelli che hanno al loro interno delle canzoncine “easy listening” e che, quindi, non ti provocano esaurimenti nervosi. Ma poi c’è una categoria a sé stante: i musical.
Di musical ne hanno fatti veramente a bizzeffe tanto che, probabilmente, esiste già negli Oscar la statuetta come miglior musical (se non è cosi non importa… volevo solo fare un esempio).
Per poter arrivare a certi livelli sono serviti molti sacrifici e soprattutto sono state necessarie delle pietre miliari: dei musical che hanno segnato intere generazioni. Tra questi capolavori del genere uno che deve essere annoverato nell’Olimpo dei musical è “I Blues Brothers“.
Il film racconta la storia dei fratelli Blues (Dan Aykroyd e John Belushi) che devono raccogliere soldi per salvare l’orfanotrofio dove sono cresciuti. Raccontata così non dice niente di che, ma se aggiungi che i due eroi incontreranno nella loro strada mostri sacri come Aretha Franklin, James Brown, Ray Charles eccetera, ecco che inizio a sentire un sound di sottofondo che mi fa muovere tutto.
Da quando sono venuti al mondo, i Blues Brothers non sono né passati inosservati né passati di moda: sono sempre presenti nella nostra vita quotidiana, ogni volta con qualcosa di nuovo.
L’ultima novità è di qualche giorno fa: Mr. Dan e Judy Belushi (moglie del compianto John) sono al lavoro con la Bento Box Entertainment per poter realizzare dei cartoni animati sulla base dei Blues Brothers (http://deadline.com/2016/05/the-blues-brothers-animated-comedy-series-dan-aykroyd-1201748389/).
“La serie” dice Aykroyd “vedrà i Blues Brothers vivere negli Stati Uniti e utilizzare tutti i mezzi tecnologici disponibili per promuovere i loro album, cercare e promuovere nuovi artisti oltre ad evitare le forze di polizia, Il tutto mentre si lotta per la verità, giustizia e migliori panini per la colazione.”
Beh…forse questa serie tv non sarà una novità (qualcuno ricorda quella dei Jackson 5?) e difficilmente andrà bene per noi 80enni (anche se io la guarderò lo stesso). Però è sicuramente una bella opportunità per le giovani leve di riportare il buon vecchio blues in mezzo a noi, magari se in missione per conto di Dio.