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Chi ha parlato?

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Gli anni Ottanta sono anche quelli che dopo l’ubriacatura antimilitarista della controcultura fiorita nei due decenni precedenti cercano di guardare alla guerra con più freddezza: meno chitarre hippy, più analisi di quello che è successo.

I film sulla guerra del periodo sono molto spesso film in cui diventa importante la preparazione alla guerra, l’attesa della guerra e come i protagonisti vivono la guerra. I film americani diventano a volte quasi filosofici – come Apocalypse Now – senza comunque mai smettere di adunare platee oceaniche al botteghino. Il genere acquista anzi una nuova popolarità, al punto che anche il Maestro per antonomasia decide di dire la sua.

Nel 1987 Stanley Kubrick presenta così Full Metal Jacket, che è un po’ la risposta del grande regista alle semplificazioni sul tema di film come Rambo o Top Gun.
Full Metal Jacket non dà risposte e non omette niente dell’assurdità della guerra, che presenta in tutta la sua crudezza fin dall’addestramento delle reclute.
E sono proprio le scene nel “Camp” americano di Parris Island, con la dura dinamica tra il sergente Hartman e le reclute, ad essere entrate nell’immaginario collettivo e nella mitologia del cinema.

L’indimenticabile sergente Hartman era interpretato da un vero addestratore di Marines diventato attore: Ronald Lee Ermey.
Dopo una giovinezza scapestrata, il buon Ronald si era trovato davanti a un giudice e a un bivio: arruolarsi nell’esercito o finire a vedere il sole a scacchi.

Ronald sceglie l’esercito, finisce nei Marines e serve veramente in Vietnam (del resto è nota l’ossessione di Kubrick per il realismo di attori e scene).
Congedatosi per motivi di salute, viene convocato come consulente per alcuni film sul Vietnam (tra cui Apocalypse Now) e inizia anche a recitare diventando un fortunato ed efficace caratterista in ruoli autoritari: comparirà in una sessantina di film anche di grande successo, affermandosi nel contempo come icona del mondo militare americano.

Sì, probabilmente Ronald Lee Erney non votava Obama e Trump ha perso un elettore questa notte, quando Erney è morto a 74 anni per una banale polmonite.
Per tutti noi, però, Ronald era uscito di scena in modo molto più epico e memorabile: con quel terribile colpo di fucile di Palla di Lardo trent’anni fa.

Ti ricorderemo così, Gunny.

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