Home Memorabilia Una collezione di Swatch all’asta. Speriamo non vengano spaccati troppi secondi

Una collezione di Swatch all’asta. Speriamo non vengano spaccati troppi secondi

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Swatch
Non so se ve l’ho mai accennato ma sono un collezionista seriale: dalle monete alle banconote, passando per le schede telefoniche.

C’è però una categoria di prodotto che non è mai rientrata nei miei cassetti ma che conta numerosi fan e, soprattutto, è maledettamente anni 80: sto parlando degli Swatch.

Gli Swatch, oltre a essere un oggetto collezionabile e rappresentativo del decennio 80enne, hanno realizzato una vera e propria rivoluzione: un orologio fuori dagli schemi che si presentava a tutti con dei colori e una linea nuovi. Un orologio analogico quando tutti andavano verso il digitale. Un orologio svizzero quando il top del settore sembrava essere diventato il Giappone. E per di più un orologio di lusso che costava 50mila lire. Totale: una vera e propria figata. Se avevi uno Swatch eri un super figo. Punto.

Uno dei disegni presenti nella collezione
Uno dei disegni presenti nella collezione

Personalmente non sono mai stato un fan sfegatato, però ho sempre ammirato questo tipo di orologio e tutto quello che ci ruotava intorno: dai poster, alle pubblicità… tutto di un altro pianeta. Erano talmente fuori dagli schemi tradizionali da poter essere considerati come oggetti alieni. Anche in questo lo Swatch è stato molto anni 80: un prodotto tutto sommato ordinario reso straordinario da uno dei primi, massicci, coordinati interventi del marketing, con precisione militare americana. Anzi no: svizzera.

Oggi gli Swatch dell’epoca restano oggetti di culto e hanno molti fan in giro per il mondo. Ma solo alcuni sono stati così perseveranti e lungimiranti da poterne mettere insieme una piccola collezione. Collezione che, in alcuni casi, può trasformarsi in una piccola fortuna del valore di 1 milione di dollari. (http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-10-02/sotheby-s-to-sell-rare-swatch-collection-in-geneva-auction)

Marlyse Schmid e Bernard Muller
Marlyse Schmid e Bernard Muller

Sì, perchè Sotheby’s, una delle case d’asta più famose al mondo, metterà in vendita un’intera collezione di Swatch (circa 1.000 orologi più altri 4.000 oggetti tra disegni tecnici e 380 prototipi) appartenuta Marlyse Schmid e Bernard Muller, designer che hanno lavorato per la Swatch quando erano alle prime armi. Questo degli Swatch sembra essere un business redditizio a livello di aste, visto che ad aprile 2015 fu venduta una collezione di ben 5.800 Swatch per la modica cifra di 6 milioni di dollarucci. Se fate i conti – che peraltro tornano con quelli di Sotheby’s – sono circa 1.000 euro l’uno. Una rivalutazione mica male dalle 50mila lire iniziali, no?

Ad ogni modo se volete portarvi avanti… ehm no scusate… mi informano dalla regia che l’asta è già avvenuta, e la spesa si è aggirata intorno a 1,3 milioncini di dollari (https://www.classicdriver.com/en/article/watches/sothebys-sells-significant-swatch-collection-13m-dollars). Che dire… chi primo arriva meglio alloggia! Ora se mi permettete vado va a vedere se riesco a raccogliere abbastanza Postalmarket da poter essere venduti all’asta, non si sa mai.

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