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Colonna Sonora: NOTORIUS (Duran Duran) – La Gita delle Medie

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Primavera 1987. Eravamo ormai agli sgoccioli della nostra esperienza alla scuola media. Si avvicinava il giorno del tremendo esame, che ci avrebbe portato direttamente in una nuova vita, quella delle scelte consapevoli (o avventate, ma questo ancora non lo sapevamo). Fin lì, c’era ancora tempo per divertirci e sognare.

Uno degli appuntamenti che tutti attendevamo era la gita scolastica. La possibilità di girare in una città “nuova”, alla scoperta di realtà differenti e fantastiche ai nostri occhi. Soprattutto, la possibilità di stare tutti assieme fuori dai banchi di scuola. Poco importava se la gita avesse fini didattici, noi eravamo contenti dell’aggregazione. Se poi alla fine si finiva quasi sempre nel creare micro gruppi, era quel senso di libertà e compagnia ciò che ci eccitava.

Per il secondo anno consecutivo saremmo andati, da lì a poco, a Milano. Città che conoscevo già molto bene, e che avrei conosciuto meglio negli anni a seguire. Non che non ci fossimo lamentati della scelta, dato che avevamo visitato il capoluogo lombardo appena l’anno prima, ma alla fine la cosa che ci importava di più era uscire tutti assieme. Soprattutto erano gli anni dei paninari e tutti, volenti o nolenti, a quella età eravamo coinvolti. Milano era la capitale di questa moda giovanile e quindi ci saremmo “accontentati” di passeggiare per le vie milanesi, a contemplare zone della città di cui sentivamo tanto parlare sui giornali, in tv e anche al cinema. I fast food e i loro menù ci attiravano tanto quanto il planetario, e forse di più, visto che Torino non era ancora attrezzata di grandi locali con hamburger e patatine.

Paninari-al-Burghy
Paninarl al Burghy

Il giorno della partenza si era tutti assonnati ma adrenalinici. I più “fighi” sceglievano i posti al fondo del bus. Perché erano i posti dove si poteva osservare tutti, stravaccarsi e nascondersi agli occhi dei più. C’erano le coppie di amiche che sceglievano di “isolarsi” fra loro, scegliendo tranquillamente poltrone a due, le coppie di “fidanzati” che facevano la spola fra i loro posti vicini e “ragazza dalle amiche” “ragazzo dagli amici in fondo al bus”. I secchioni facevano storia a sé, così come quelli meno “in vista”.

Di questa gita ho chiarissima in mente la colonna sonora. Erano i tempi delle meravigliose cassette, che si potevano ascoltare e portare ovunque. Non solo col mitico walkman e simili, ma anche in auto, con le radiolone sulle spalle o sul bus. Cosa che facemmo immediatamente, proponendo una mia cassetta in particolare: Notorius dei Duran Duran. Anche se amavo Madonna alla follia, e un certo tipo di rock che mi accompagna ancora oggi, quell’album lo trovavo molto piacevole. Era ormai passata la sfuria delle fan di Simon LeBon e compagni, la band si era ridotta a tre elementi dopo un breve periodo coi progetti paralleli Arcadia e Power Station. Nonostante ciò, e un successo inferiore al previsto, la title track faceva capolino spesso nelle radio. E in quel viaggio avemmo la possibilità, anche al ritorno, di ascoltare l’intero album in più riprese.

Simon LeBonAncora oggi, ogni qualvolta ho possibilità di ascoltarlo, la mia mente ritorna a quel viaggio. Fate così, recuperatelo, ascoltatelo e pensate ad un tempo ormai lontano, con un gruppo di tredicenni coi ∫, i capelli a spazzola sopra e lunghi dietro, chi col codino e gli orecchini, chi con le trecce e i nastri di pizzo fra i capelli. A passeggio in piazza San Babila alla scoperta del Burghy, davanti le vetrine di via Montenapoleone piene di marchi lussuosi. Le limonate al parco di Porta Venezia lontano dagli occhi delle professoresse, la visione meravigliosa del planetario e quella voglia di aggregazione, libertà e spensieratezza che da lì a poco sarebbe cambiata radicalmente.

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