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Dons of Disco: intervista a Stefano Zandri (Den Harrow)

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Dopo aver visionato il film Dons of Disco dedicato alla storia di Den Harrow e Tom Hooker abbiamo intervistato Stefano Zandri protagonista del docu-film.

Guardando il film Dons of Disco abbiamo scoperto che per pochi secondi viene mostrata la nostra precedente intervista fatta con te e questo mi ha fatto veramente piacere.
Hai visto, vi hanno preso come fonte di riferimento.

Devo dire la verità, ti trovo una persona veramente disponibile, nonostante ci sia chi parla male di te.
Parlano male di me perché probabilmente sono diretto e sincero.
Se uno mi è simpatico e gentile come sei tu, io sono altrettanto gentile e simpatico.
Se una persona invece mi attacca a priori senza conoscermi, allora divento aggressivo anch’io perché mi difendo, penso che sia normale.

Parliamo del film “Dons of Disco”
Penso che il regista Jonathan Sutak abbia dato la giusta prospettiva a tutta la storia, poi ognuno dopo la visione del film potrà trarre le proprie conclusioni.
Qua non c’è nessuno che ha ragione o che ha torto, sia chiaro.
Tengo moltissimo a precisare una cosa alla quale non è stato dato il focus esatto nel film.
La cosa importante è soltanto una che però nessuno cita, visto che non fa comodo.
Se qualcuno ha mentito ai fan, quello non sono io, in questi anni se la sono presa con la persona sbagliata, visto che io avevo un contratto come performer dove dovevo prestare la mia immagine al progetto Den Harrow.
Chi ha creato il progetto Den Harrow a tavolino con la speranza di vendere milioni di dischi non sono stato io.
Gli autori sono Turatti, Chieregato e successivamente Tom Hooker che ha dato il consenso a vendere la propria voce per il progetto.
Considerate anche che io sono l’unico a non aver firmato la Siae e a non aver mai percepito soldi dalle vendite dei dischi.
Quindi se qualcuno ha mentito ai fan non sono stato di certo io, visto che avevo un contratto con la Baby Records, loro mi hanno proposto di fare il performer e io l’ho fatto come meglio potevo.
La truffa, se vogliamo chiamarla tale nei confronti dei fan è stata progettata da loro.

Che poi in quanti hanno dato la voce a progetti musicali senza fare successive polemiche.
Esatto. Cosa pretendevano, che io a metà carriera mentre stavo vendendo milioni di dischi, la casa discografica stava investendo nel progetto, da un momento all’altro mi presentavo ai fan dicendo: “scusate, in realtà non sono io a cantare”.
Così facendo violavo il contratto firmato e non lo avrei mai fatto essendo un professionista.
Seconda cosa, mi avrebbero ammazzato (ride).
Io ho fatto il mio lavoro, quello che dovevo fare l’ho fatto.
Chieregato e Hooker hanno dichiaro “è giusto che dopo tanti anni venga fuori la verità”.
Ma la verità di cosa, che loro hanno progettato tutto, avrebbero dovuto loro darsi la colpa di tutto questo.

Basta poi guardare i primi cinque minuti del film per capire che il progetto Den Harrow senza di te non sarebbe potuto esistere.
Questa è la cosa meno importante.
Noi avevamo un patto di non divulgazione e io da professionista non l’avrei mai detto se non fosse venuto fuori. A quale pro avrei dovuto dirlo.

Forse era più difficile per te restare nella parte?
Stai scherzando, io sono andato in crisi più volte.
Stavo fingendo alle teeneger per una cosa che non avevo progettato io. Mi hanno scelto per fare il performer, quello ho fatto.

Ho rivisto le immagini di te ospite a Superclassifica Show e quando Maurizio Seymandi ti dice che sei di Boston tu avevi l’espressione tipo “ma chi me l’ha fatto fare?”
Ma certo, loro mi han detto: “tu da oggi in poi sei Americano, ti chiami Manuel Carry, parla poco, fingi con tutti di essere di Boston”. E io ho detto, va bene.
Appena ho incontrato la produzione mi hanno subito detto: “ti presterà la voce Chuck Rolando”, vuoi fare il performer visto che piaci alle ragazzine e ti muovi bene. Io non sapevo neanche cosa fosse un performer.
La cosa poi ci è sfuggita di mano perché il progetto ha funzionato subito.

Tu sai che questo film avrà un grande successo in Germania?
Si lo so.
Ti dico la verità, ho visto questo film e mi fa molta tristezza perché credimi ho dato 20 anni della mia vita per questo progetto.
Non c’è stato un Natale o un Capodanno durante quel periodo nel quale sono stato con mia mamma, con i miei genitori.
Io cantavo, mi chiudevano in hotel con un buttafuori per non farmi uscire perché la mattina dopo dovevo lavorare.
Se ingrassavo, ogni settimana mi pesavano.
Ad un certo punto volevo distruggere Den Harrow, tra il 1987 e il 1988 sono ingrassato di 15 k., ma non è servito a nulla perché funzionavo comunque e piacevo lo stesso alle ragazzine.
Mi hanno bullizzato tutto il tempo, chiedevo di cantare io visto che ogni volta andavo nei programmi tv e non potevo cantare dal vivo e questa situazione era veramente frustrante.
Avevo anche minacciato di andarmene e loro mi ricattavano dicendo “dove vuoi andare, ti abbiamo inventato noi”.
Quindi non mi sono affatto goduto il mio successo.
E dopo essere stato la star più gloriosa degli anni 80 made in italy, dopo 30 anni sono riusciti solo a darmi la colpa. Se Tom si è pentito ad aver dato la voce a Den Harrow non è un problema mio, non l’ho costretto io.

Sarà impossibile vedervi far pace vero?
L’hanno scorso gli ho scritto una lettera e gli ho detto: “Tom, ormai siamo vecchi, perché dobbiamo farci guerra, siamo sullo stesso lato della medaglia, Den Harrow ha funzionato perché andavamo bene insieme”. “facciamo una bella cosa, facciamo un disco insieme” e Tom mi ha riposto “io un duetto con te non lo farò mai perché tu non sei un cantante”.
La verità è che lui non vuole fare un disco con me perché oggi canto bene quanto canta lui, ma lui non può stare sul palco come ci so stare io.

Ho letto in un intervista che volevi andare a Sanremo.
Mi sono candidato quest’anno con due brani, bellissimi tra l’altro con una casa discografica e un nuovo autore e volevo cantare in Italiano. Non mi hanno preso perché non ho amici politici e non ho una major.
Però di diritto dovevo partecipare, perché nessun partecipante a Sanremo ne di oggi, ne del prossimo anno, ne degli anni che verranno potranno avere il curriculum che ho io.

Ho venduto 20.000.000 di dischi, oggi dopo 35 anni che non faccio più dischi, nella classifica siae sono al 36° posto come cantante che ha venduto di più nel mondo e in Italia, sotto di me c’è Nek, Antonacci e tanti altri che sono in attività.

I brani usciranno comuque?
Non lo so. Sinceramente avrei voluto andare a Sanremo ne per gloria, ne per soldi, ma volevo rivendicare il mio fratellino Den Harrow dopo che è stato massacrato e dimostrare che posso cantare anche meglio di tanti altri.

Avevo pensato di ritirarmi, ma poi mi sono reso conto che ho ancora tanto da dare ai fan e infatti in questi giorni sono in studio a registrare un nuovo brano in inglese, quindi le sorprese non sono finite, anzi.

In pochi possono dire di avere un film che parla della propria storia.
Si nel bene o nel male sono nella storia e Tom lo è grazie a me.

 


In Italia potete acquistare o noleggiare Dons Of Disco su queste piattaforme:

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