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Felicità

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Se non avete cantato almeno una volta “Felicità – è mangiare un panino con dentro un bambino”, allora non avete vissuto gli anni 80.

Era il freddo mese di febbraio 1982 quando Al Bano e Romina Power scaldarono i salotti degli italiani con il brano più nazional-popolare mai concepito: “Felicità”. Partitura semplice, testo scandalosamente banale, ritornello ossessionante, divenne una hit prima ancora che il duo terminasse la sua esibizione all’Ariston, e poi una delle canzoni italiane più famose (e più storpiate) al mondo. A dimostrazione di molte cose, tra le quali che non bisogna vergognarsi di canzoni troppo semplici: concetto ribadito l’anno dopo da Toto Cutugno con “L’italiano” (rifiutata da Celentano perché banale) e che i rapper italiani di oggi hanno ormai perfettamente assimilato.

Ma torniamo al 1982, l’Italia sta a fatica uscendo dagli anni di piombo, nasce il Pentapartito e al governo va il dotto Giovanni Spadolini. Siamo in piena recessione con due cadute consecutive del PIL, l’inflazione al 17% e uno spread che sfiora quota 1.200 (avete letto bene: e oggi si va nel panico se arriva a 300). Non è che in quell’Italia lì ci fosse poi tanto da essere felici, giusto?

E invece era l’Italia degli anni 80, in cui tutto poteva succedere. Stavano nascendo le TV private, di lì a pochi mesi avremmo vinto la Coppa del mondo di calcio con una tripletta di Paolo Rossi al Brasile e una finale dominata contro la Germania (Ovest, per la precisione); e quanto ai dettagli economici, ci avrebbero pensato gli ineffabili emissari del Pentapartito a sistemare la faccenda: indebitandoci a morte.

A interpretare la spensieratezza di quell’Italia lì arrivarono quindi Albano e Romina, la perfetta coppia da fotoromanzo per tutte le casalinghe e i metalmeccanici dello Stivale, con il macho italiano che conquista l’algida preda anglosassone: lui figlio di contadini, emigrato (a Milano) e diventato cantante affermato; lei bellissima figlia di attori hollywoodiani.

https://www.youtube.com/watch?v=OsCwa80xKM4

Si conoscono sul set, si innamorano, si sposano e diventano il prototipo della coppia ideale; sicché quando si presentano a Sanremo con “Felicità”, risultano perfettamente credibili. E intercettando come dicevamo il sentimento della nazione, ottengono un successo spropositato: l’album omonimo, pubblicato in Italia dalla Baby Records e nel resto del mondo dalla EMI, vendette in un lampo 25 milioni di copie: roba che neanche Michael Jackson – per quanto, lo ricordiamo, l’album potesse contare anche sul traino di altre hit di spessore come “Il ballo del qua qua”.

Sempre sorridenti, quasi onnipotenti, Al Bano e Romina sono in quegli anni ovviamente abbonati al Festival: secondi con “Felicità”, vincono due anni dopo con “Ci sarà” e vanno ancora a podio nel 1987 (“Nostalgia canaglia”) e 1989 (“Cara terra mia”). Ma a furia di cantare “Felicità”, era inevitabile che le potenti divinità della sfiga se ne avessero a male: riservando così alla coppia un futuro non proprio felice, tra la scomparsa della figlia Ylenia, una dolorosa separazione (dopo 30 anni di matrimonio e 4 figli) e altre discutibili scelte personali. Ma noi Al Bano e Romina vogliamo ricordarceli così: cantando “Felicità”.

È tenersi per mano andare lontano, la felicità
E il tuo sguardo innocente in mezzo alla gente, la felicità
È restare vicini come bambini, la felicità
Felicità

Felicità
È un cuscino di piume, l’acqua del fiume che passa che va
È la pioggia che scende dietro le tende, la felicità
È abbassare la luce per fare pace, la felicità
Felicità

Felicità
È un bicchiere di vino con un panino, la felicità
È lasciarti un biglietto dentro al cassetto, la felicità
È cantare a due voci quanto mi piaci, la felicità
Felicità

Senti nell’aria c’è già
La nostra canzone d’amore che va
Come un pensiero che sa di felicità
Senti nell’aria c’è già
Un raggio di sole più caldo che va
Come un sorriso che sa di felicità

Felicità
È una sera a sorpresa la luce accesa e la radio che va
È un biglietto d’auguri pieno di cuori, la felicità
È una telefonata non aspettata, la felicità
Felicità

Felicità
È una spiaggia di notte, l’onda che batte, la felicità
È una mano sul cuore piena d’amore, la felicità
È aspettare l’aurora per farlo ancora, la felicità
Felicità

Senti nell’aria c’è già
La nostra canzone d’amore che va
Come un pensiero che sa di felicità
Senti nell’aria c’è già
Un raggio di sole più caldo che va
Come un sorriso che sa di felicità

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