I nostri genitori non avevano quasi niente, e a pensarci adesso anche noi avevamo poco. Per dire, in un gruppo di 10 o 12 bambini ce n’erano uno o due che avevano un pallone di cuoio, e quelli facevano le squadre.
Proprio negli anni ’80, però, le cose cominciarono a cambiare. Ai giochi prodotti in Italia si affiancarono progressivamente quelli “Made in Taiwan” – con l’isola che iniziò la sua emancipazione economica e industriale dalla Cina partendo proprio dai giocattoli – e i prezzi cominciarono a calare.
Nel contempo, la pubblicità iniziò a farsi insistente, approfittando anche delle vaste praterie aperte dalle TV private. E così divenne impossibile sottrarsi al bombardamento, in mezzo ai cartoni animati, dalla quarta di copertina di Topolino o del Corrierino dei Piccoli. E a rivederli adesso, erano proprio tanti. Con gli occhi di adesso perlopiù delle boiate, bisogna dire; ma con la poca fatica che serve per ritrovare lo sguardo di allora, Tutti Troppo Belli. Ecco la nostra carrellata per il Natale 2016… pardon: 1986.