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Intervista doppia Castelli – Garbo

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Garbo
Abbiamo avuto il piacere di realizzare una intervista doppia insieme ai cantanti Castelli e Garbo, che hanno collaborato nella canzone “1984“.

Vi diamo le chiavi della DeLorean per tornare negli anni 80, in che anno andate e cosa fate per prima cosa?

Castelli – Vado sicuro nel 1984, l’anno della mia nascita, così da poterlo rivivere da adulto.
Garbo – …nel 1980, registro il mio primo album A BERLINO VA BENE e poi parto in tour con Battiato… così come ho fatto.

Cosa amate della decade ottanta e cosa invece pensate che sia sopravalutato di quel periodo?

Castelli – Amo la musica e tutta l’iconografia dell’epoca. Ho vissuto la decade da bambino e ho ricordi (pochi) bellissimi. Ricordo i cartoni giapponesi sulle tv private, tanti giochi, l’italo disco che ascoltava mia mamma, i primi Sanremo e alcuni strumenti giocattolo tipo una tastiera Bontempi arancione e una mini batteria. Cosa é sopravvalutato? Credo che gli anni 80 siano ormai diventati quasi un cliché di benessere, ma non credo fosse tutto perfetto nemmeno all’epoca.
Garbo – Amo di quel frangente storico la grande energia creativa e esplorativa artisticamente parlando, e detesto un tipo di POLITICA, come sempre in questo paese, paludata e corrotta.

Com’è nata la vostra collaborazione?

Castelli – Luca Urbani, che ha prodotto il mio pezzo “1984”, ha proposto la cosa quasi per scherzo “sai questa la potrebbe cantare Garbo” io ho detto “dai proviamoci!” Poi abbiamo realizzato che Garbo aveva partecipato a Sanremo 84 e che questa cosa sarebbe stata perfetta per il concept del brano…insomma non é stato molto premeditato ma sembrava una cosa già scritta e molto naturale. Garbo poi ha letto il testo e sentito il pezzo e ha subito accettato!

Garbo – assolutamente per caso. Dopo la telefonata ricevuta dall’amico Luca Urbani, e l’ascolto di un brano, in cui poi sono intervenuto vocalmente.

Fatevi un complimento a vicenda.

Castelli – Maestro
Garbo – Complimenti a Castelli per la rievocazione di un tipo di suono epocale, e a me per la presa di coscienza che un epoca era finita e occorreva cambiare e sperimentare

Nella canzone 1984, il testo dice “Sanremo in playback, la fine del punk” , due tristi realtà di quel periodo.
Renato, cosa ti è rimasto impresso della tue partecipazioni a Sanremo,torneresti in gara oggi? E tu Stefano sogni Sanremo o preferisci starne alla larga?

Castelli – In realtà Sanremo oggi é molto diverso e a tratti pare un festival “indie” (se di indie di può ancora parlare) tipo il “Mi ami” festival, che ricordo con piacere nelle prime edizioni, tipo quelle della 2008 quando vi partecipai con una mia vecchia band…Sanremo rimane e rimarrà comunque un palco importante per l’Italia anche se credo abbia perso un po’ di sacralità. Ci andrei volentieri in ogni caso ma cercando di arrivare ultimo 🙂
Garbo – Mi sono divertito molto esibendomi in modo innovativo e vedendo il mondo circostante spaesato e interrogativo. Così come mi è piaciuto intrattenermi con artisti internazionali di grande valore. No, oggi non ripeterei questa esperienza.

C’è un grande ritorno delle sonorità anni ottanta new wave, secondo voi qual è il motivo?

Castelli – Gli anni ottanta spesso sono citati e rivisitati ovunque, sembra ci sia un mito continuo che non accenna a diminuire. In tutto ciò però, questo tipo di sonorità oggi rimane comunque abbastanza di nicchia, e credo sia un bene. Gli anni 80 sono stati gli ultimi anni veramente rivoluzionari nel mondo della musica ed é per questo che continuano a ritornare e ad influenzare i nuovi musicisti…Oltre ai generi synthpop / wave c’é anche tutta una scena nuova che pesca dal post punk inglese che sta andando fortissimo, per esempio.
Garbo – Un grande vuoto aggregativo tra gli anni ’90 e 2000. Non più movimenti, ma solo fenomeni isolati e disgreganti. Oggi i ragazzi cercano di ricongiungere gli anelli mancanti storici, riscoprendo il passato prossimo per riproiettarsi nel futuro possibile.

Quali sono le vostre fonti di ispirazione? (libri, cinema,musica,etc)
Castelli
– Musica soprattutto. Ascolto tantissima roba e cerco di differenziare gli ascolti il più possibile. Posso passare nella stessa playlist da Ken Laszlo ai Belle And Sebastian passando per la Darkwave e dal Punk che é stato il mio primo amore.
Garbo – Per quanto mi riguarda IL TUTTO e niente di specifico, ma ogni cosa in cui mi imbatto.

I dischi anni 80 che non deve mancare in una buona collezione?
Castelli
– Non saprei ce ne sono troppi, ma te ne dico alcuni che ho in vinile nella mia (ancora piccola) collezione e che riascolto sempre volentieri: Ultravox – Vienna, Visage – Visage, Depeche Mode – Speak & spell, XTC – English Settlement, Siouxsie and the Banshees – Once Upon a Time
Garbo – I dischi non li cito perchè potrebbero essere centinaia

Cosa state preparando per il futuro?
Castelli
– L’uscita del mio primo disco (ancora top secret) e sto già scrivendo i pezzi per il secondo, sempre con la geniale produzione di Luca Urbani, in attesa di poter suonare ancora dal vivo.
Garbo – Per il futuro per quanto mi riguarda, sono in previsione concerti in un tour che celebra i miei 40 anni di carriera dalla pubblicazione di A BERLINO VA BENE nel 1981. Sarà un piacere abbracciarvi!

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