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Per un pugno di Mike

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Mike
Si sa che l’adolescenza è l’età dei grandi interrogativi: da dove veniamo?

Che senso ha la nostra vita? Perché tanto dolore? Credo sia stata proprio l’angoscia relativa all’esperienza del dolore a ispirare a qualcuno della mia compagnia una domanda particolarmente difficile: “Ma tu per un miliardo (eh già , le vecchie lire…) lo faresti un incontro con Tyson?”. Che fu poi addolcita in una forma più abbordabile: “Ma tu per un miliardo ti faresti dare un pugno da Tyson?”

Mike Tyson non è stato il più grande pugile di tutti i tempi, anzi per gli esperti entra a malapena fra i primi 10; ma per chi è cresciuto negli anni ’80 (gli anni di Rocky e dell’Uomo Tigre) è stato lui il più forte di tutti. E se chiedete ai suoi avversari di quegli anni, quelli che sono ancora in grado di rispondere diranno che il Più Forte era Mike. Forte soprattutto in senso fisico, come dimostra il semplice elenco delle sue vittorie: 50 KO su 58 incontri disputati, il primo incontro da professionista vinto in 107 secondi, la maggior parte degli altri nel giro di 3 o 4 riprese. Tyson è stato anche il più giovane campione del mondo dei pesi massimi della storia (a 20 anni e 4 mesi) e il primo a riunificare le corone delle diverse federazioni, spuntate come funghi proprio perché non riuscivano a mettersi d’accordo su chi fosse il più forte.
Beh, con Mike lo avevano trovato.

Iron Mike Tyson

Chi oggi non considera Tyson il più forte di tutti, lo fa soprattutto perché Mike è stato un campione sbagliato: cattivo e scorretto negli anni, appunto, di Rocky de dell’Uomo Tigre, eroi sportivi che erano anche modelli di vita. Mentre un genitore forse non si sarebbe augurato un figlio campione, ma che a bordo ring minacciava di strappare il cuore ai suoi avversari e che nei telegiornali veniva mostrato in gessato e manette – il garantismo era una parola ancora sconosciuta – ogni volta che la reginetta di bellezza di turno lo accusava di violenza carnale dopo essersi appartata con lui (ma cos’è, pensavano di discutere di filosofia estetica?).

"I'm the best ever"

E se Mike non è oggi considerato il più forte, il motivo è che pur essendo nato con una terrificante predisposizione per combattere, non ha saputo vincere l’incontro decisivo: quello contro le tentazioni di un successo troppo grande per lui, che era in fondo un poveraccio. La sua storia conferma insomma la regola storica universale per cui a comandare non sono i più forti, ma i più furbi. E così Mike, i cui soprannomi (Iron Mike, The Baddest Man on The Planet, Kid Dynamite, King Kong) non ne magnificano esattamente la sagacia, dopo aver guadagnato 300 milioni di dollari in carriera nel 2003 dovette dichiarare bancarotta – mentre i suoi manager e le sue ex fidanzate ancora fanno il bagno nello champagne a spese sue.

Ma nessuno potrà togliere a Tyson il ricordo che ha impresso nell’immaginario collettivo come dell’uomo più forte del mondo: un tassello fondamentale di quel decennio (il successivo è stato solo la storia di un inevitabile declino).
Anche per il poeta Brunello Robertetti Tyson rimane un paradigma universale di forza fisica:

Più forte dell’odio
E’ l’amore.
Più forte dell’amore
E’ Mike Tyson,
per esempio.

L’anno prossimo Iron Mike compirà 50 anni.
Pensavi fosse più vecchio? E già: non li porta per niente bene.

Ma tu per un miliardo glielo diresti in faccia? No, perché io a quella domanda avevo sempre risposto di no. I soldi non sono tutto nella vita.

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