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Il primo giorno di scuola negli anni 80

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scuola

Da poco è ricominciata la scuola.
Per i piccoli è un po’ come iniziare una nuova avventura.
Molti di loro sono eccitati, altri un po’ spaventati.
Io ricordo ancora bene il primo giorno di asilo.
Piansi talmente tanto quando la mamma mi lasciò in mezzo a tutti quei bambini che non conoscevo da sola, con la mia bustina col mio nome ricamato sopra sulle spalle…

Penso che per tutti sia stato un po’ un piccolo trauma.
La mia foto sotto rende pienamente l’idea.
Scherzi a parte, si sa che le cose che ci spaventano ci fanno crescere.

la maryChe fosse l’asilo, le elementari o le medie, – alle superiori eri già “troppo grande” per queste cavolate – siamo sinceri, la cosa più bella, tornati dalle vacanze era quella di scegliere la cartella e il diario da farsi comprare dalla mamma e dal papà!

“Ai miei tempi” c’erano quelle cartelle squadrate, rigide, molto vintage, e io ricordo benissimo che avevo quella della Barbie (ma dai?!) E c’era quella di Lady Lovely, (avevo anche quella) e di Poochie, il cagnolino con le orecchie fucsia.

Poi crescevi e arrivava la mitica INVICTA.
La abbiamo avuta T U T T I.
La più classica era la Jolly, quella che infilavi i legacci in quella chiusura che li bloccava in modo da farla rimanere ben chiusa.
Poi le più moderne con le chiusure a scatto.
C’era anche la versione che si “allargava”, aprendo delle zip laterali.
In qualche armadio ce l’ho ancora, con su le scritte fatte con gli UNIPOSCA (pennarelloni mon amour).

invictaE il diario?
Ah se la cartella era una scelta difficile il diario era un’impresa quasi impossibile!
Ce ne saranno stati almeno un milione di modelli.
I Puffi, Candy Candy, Pimpa, Barbie (aridaje), HE-MAN (signorina maschiaccio), quello di Minnie, Paperino, Paperina, e quello di MORDILLO (ve lo ricordate??).

diariAlle superiori invece non eri “figo/a” se non avevi la SMEMO(randa).
Dentro la quale scrivevi tutto fuorché i compiti da fare.
E alla fine diventava un tomo alto, pieno di scritte colorate e con dentro un miliardo di foglietti.

Ma la scuola non era – ahimè – solo la parte che sceglievamo noi…
No.
C’era la parte più odiata da noi piccini.
Il grembiule.
(URLO DI PSYCHO)

grembiuleIl tanto odiato grembiulino dei bimbi anni 80, era un obbligo.
Per chi poi come me ha fatto la scuola dalle suore, dovevi portarlo anche alle elementari, e non solo all’asilo.
Andavi alla STANDA (sospiro) e appena entravi – di solito li piazzavano all’ingresso – infinite distese di grembiulini. Bianchi, rosa pallido, a quadrettini, col pizzo, senza pizzo, azzurrini, con i disegnini e così via.
Si ok, magari li sceglievi anche con entusiasmo, il problema era il momento in cui dovevi metterli e tenerli su tutto il giorno. Di certo quando arrivavi a casa al pomeriggio non erano più dello stesso colore di quando eri uscita di casa la mattina.

la maryGli acquisti scolastici includevano ovviamente gli astucci.
Anche per quelli di solito bisognava perderci un po’ di tempo.
C’era il mega astuccio quello a 2/3 “piani” che si sfogliava come un libro.
Sì.
Aprivi le zip e nel primo scomparto c’erano le penne, la forbice e il temperino, nel secondo le matite colorate e nel terzo – per chi l’aveva – i pennarelli.
Poi c’era la versione più vecchia che si apriva srotolandolo.
Crescendo si preferiva la versione mini dove ci stavano dentro solo le penne e la matita.

astuccioLa cancelleria era un mondo.
Oltre agli UNIPOSCA già citati, c’era la gomma: quella bicolore, rossa-blu con la parte ruvida che, la leggenda narra, cancellasse l’inchiostro…
..la Pritt, il Vinavil, che tutti insieme allegramente ce lo spalmavamo sulle mani per poi una volta asciutto togliercelo a mò di “strato di pelle che si stacca” – che a pensarci bene fa un po’ schifo, ma si sa che quelli erano anche gli anni del trash – i regoli, quei rettangolini di plastica colorata per imparare i decimali (e chi se li ricorda più?) e…
…Tenetevi forte.. la BIRIBIRO… si proprio lei, la mega penna con dieci colori profumati, che abbiamo provato a schiacciarli tutti insieme senza risultato (se non si può non si può. Uff…)

biribiroMa alla fine il momento più bello, quello che io personalmente ricordo con più nostalgia, era quello quando la mamma o la nonna venivano a prenderti a scuola nel pomeriggio, con la merendina che il più delle volte era un pezzo di focaccia comprata dal panettiere sotto casa, e quanto ti brillavano gli occhi quando le vedevi… erano tornate a prenderti, non ti avevano lasciata lì.

E una volta a casa, dopo esserti lavata, ti mettevi davanti alla televisione a vedere “Bim Bum Bam” e a giocare con le tue bambole, felice, senza nessun pensiero, se non quello di quale vestito doveva indossare Barbie per uscire con Ken… ❤

barbie e ken

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Ossimoro: Milanese Imbruttita amante del bello e di tutto quello che è "vecchio". Laureata in Arte, gattara, curiosissima, dipendente dalle virgole - ne uso troppe - e dalle patatine fritte. Cresciuta negli anni 80 con un fratello "molto maggiore" che mi ha tirata su a VHS, partite col Commodore - biscottone - 64, Masters Of the Universe - amavo Skeletor lo ammetto - e musica 80s ascoltata attraverso le cuffiette di spugna arancione del caro vecchio walkman. Ho una folle passione per gli anni 80 e tutto il trash che lo circonda, dai capelli colorati di Cindy Lauper ai risvoltini dei jeans da paninaro, dai giochi da tavolo come Monopoli o Brivido, alle bambole di Jem e le Holograms. E' per questo che ho deciso di aprire un blog tutto mio dove parlo di tutti i temi che amo con un pizzico di nostalgia canaglia che riporta indietro nel tempo chiunque legga. Sempre col sorriso però! ;-)

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