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Vamos a la playa

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Vamos a la playa
Oggi si torna in Italia, per parlare di un gruppo – forse il duo per antonomasia degli anni 80 – che nel 1983 ha fatto ballare tutte le spiagge italiane ed europee! Il loro brano è forse, anzi senza forse, il primo vero tormentone estivo tutto made in Italy: “Vamos a la Playa”.

Michael e Johnson si conoscono a Torino, durante il periodo del liceo, e sul finire degli anni 70 fondano i Righiera. I due adottano il “cognome d’arte” Righeira, ma in realtà si chiamano Stefano Rota (Michael) e Stefano Righi (Johnson).

Nei primi anni 80 esce il loro primo 45 giri “Bianca”, che non ottiene però grande successo. Dopo molti provini a vuoto, nel 1982 i due vengono notati dai fratelli La Bionda, mitici produttori e pilastri del genere italo disco. I Righiera firmano con loro un contratto di 5 anni, fino al 1987.

Così nel 1983 viene pubblicata “Vamos a La Playa”, brano tutto estivo che raggiunge in pochi giorni il primo posto della hit parade italiana, rimanendovi per ben 7 settimane. Il singolo viene pubblicizzato in tutta Europa e vende oltre 3 milioni di copie. La mareggiata dei Righeira crea un’onda che diventa uno tsunami imprevisto, perché in un’epoca in cui già impera l’inglese, loro decidono di scrivere in spagnolo.

La canzone viene stampata anche in altri Paesi, compresi gli Stati Uniti, su etichetta A&M, all’epoca di proprietà di Herb Alperte che in catalogo ha artisti come i Police e i Supertramp, pensate un po’! Il brano è un successo, sarà per il ritornello ossessivo, al punto che fa nascere una nuova parola: “tormentone”, che l’autorevole dizionario Zingarelli data proprio al 1983.

Un brano estivo, che parla di andare in spiaggia, e abbronzarsi con i raggi nucleari: non sono molti, probabilmente, coloro che cantando quella canzone hanno idea del vero significato del primo singolo di successo della band torinese. Sebbene allegra e vivace, il testo adombra lo spettro della minaccia nucleare. I Righeira immaginano un mondo apocalittico, un futuro in cui ci si sarebbe abbronzati con i raggi delle bombe atomiche:

“Vamos a la playa, la bomba estallò. Las radiaciones tuestan y matizan de azul”

“Andiamo al mare, la bomba è esplosa. Le radiazioni bruciano e colorano di blu”

“Vamos a la playa, todos con sombrero. El viento radiactivo despeina los cabellos”

Andiamo al mare, tutti col sombrero. Il vento radioattivo spettina i capelli”

“Vamos a la playa, al fin el mar es limpio. No más peces hediondos, sino agua fluorescente”

“Andiamo al mare, finalmente il mare è pulito. Più nessun pesce puzzolente, solo acqua fluorescente”

Raccontano i Righeira:

“Vamos a la playa era una canzone da spiaggia elettronica, con uno scenario apocalittico ma in realtà positivo, assolutamente non anti-nucleare come soprattutto in Germania capirono. Era troppo complicato da spiegare, e glielo lasciammo credere. Vamos à la playa era un piccolo filmettino di fantascienza di serie B, che parlava di un futuro in cui invece che abbronzarsi col sole ci si abbronza con i bagliori delle bombe atomiche, invece che di marrone di blu; ma alla fine chi se ne frega, andiamo avanti e nessuno ci ferma lo stesso. Questa era un po’ l’idea, che non era assolutamente politically correct.”

Forse a distanza di 35 anni Vamos a La playa è ancora più attuale di allora, il mondo non è quello immaginato dai Righiera, ma non per questo meno caotico.

Sempre nel 1983 esce un altro brano spagnoleggiante, in contrasto con tutte le altre produzioni italo disco, che usano quasi sempre l’inglese: “No tengo dinero”. Dopo “Vamos a la Playa”, i Righeira si reinventano cantando in italiano, ottenendo nel 1986 un altro successone al Festival di Sanremo con “Innamoratissimo”, per poi pubblicare un brano che continuiamo ad ascoltare ogni estate, di solito a inizio settembre, per ricordarci che “L’estate sta finendo”. Canzone che vince il Festivalbar 1986.

Oggi il duo si è diviso, continuando la carriera da solisti, ma cantando ancora i brani dei Righeira. E mi sa che il tormentone “Vamos a la Playa” continueremo a sentirlo ogni estate per tanti tanti anni ancora!

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