Gli Ottanta. L’Italia tra evasione e illusione è il nuovo libro di Luca Pollini, milanese amante del mare, è cresciuto e si è formato nel bel mezzo degli anni Settanta. Unisce l’attività di giornalista a quella di scrittore e autore. Ha scritto per il teatro, la televisione e una quindicina di saggi di storia contemporanea.
È direttore di Re Nudo, rivista di cultura underground.
La cronaca, i fatti, le mode degli anni Ottanta. Un decennio complesso, dove la ‘leggerezza’ si contrappone alla ‘pesantezza’ dei Settanta, dove l’evasione e il non-sense si sostituiscono all’impegno e alle ideologie.
La cultura diventa ‘usa e getta’, si è convinti di essere moderni, cosmopoliti: in realtà si è un po’ naif, provinciali che imitano lo yuppismo americano.
E poi i giovani: una generazione educata a colpi di telefilm, di musica d’evasione, che non si ribella più ma, anzi, sembra perfettamente allineata al sistema. Chi è nato in quegli anni non ha fatto la guerra, né partecipato a scontri di piazza o vissuto il terrorismo, né votato per il referendum sull’aborto.
Il libro ripercorre i momenti più significativi che hanno caratterizzato il
decennio. Arricchito dalla prefazione di Claudio Cecchetto, il testo è suddiviso in
capitoli tematici: Cronaca, Politica, Cultura, Economia, Radio & Tv, Moda, Sport ecc.
Chiudono il volume un prezioso indice dei nomi e alcune pagine dove il lettore può annotare a penna ricordi o riferimenti utili.
Grazie a un approccio giornalistico e una scrittura asciutta, il volume riporta alla memoria (per chi c’era) e documenta (per chi non c’era) centinai di fatti, personaggi, canzoni.
Da Berlusconi e l’avvento delle tv commerciali all’attentato a Giovanni Paolo II; dalla vittoria dei Mondiali nell’82 alla morte di Enrico Berlinguer. E poi la moda, con Versace, Armani e Valentino o la cronaca dolorosa del piccolo Alfredo caduto nel pozzo.
Sono gli anni dove la società si sente più emancipata, libera. Cominciano a cadere i tabù sessuali, in tv ci si vuole divertire e così nascono programmi che hanno fatto storia: da Drive In a Quelli della Notte. Senza dimenticare le prime telenovelas o i fantastici robottoni giapponesi.
Emerge un caleidoscopio ricco di colori, una società italiana che voleva chiudere con gli anni di piombo e sentiva il bisogno di trasformarsi, con leggerezza. Forse troppa.
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