Una notte horror tutta dedicata a Dario Argento, proprio come accadeva in tv negli anni ’80. Ma stavolta sarà ancora meglio, perché gli incubi usciti dalla fantasia del maestro del giallo scorreranno sul grande schermo.
La data da sottolineare sull’agenda è quella di venerdì 22 marzo, quando al cinema Corso di Piacenza le luci si spegneranno per un doppio spettacolo da urlo.
Si comincia alle ore 19 con la proiezione di “Suspiria” in versione restaurata e distribuita da Cat People con Nocturno e Rustblade Records. Il ritorno in sala della favola nera datata 1977 non lascerà indifferenti i ragazzi degli anni 80. Gran parte dei 40/50enni di oggi ha infatti scoperto il primo, formidabile horror puro di Argento grazie alle riedizioni in sala tra l’81 e l’83, ai successivi passaggi televisivi sulle emittenti private, oppure alle gloriose videocassette Vhs.
A seguire, alle ore 21, verrà proposto il film “Dario Argento Panico” con il regista Simone Scafidi in sala per dialogare con il pubblico accompagnato dal regista Mino Manni (attore per Argento in “Non ho sonno”). A moderare interverrà il giornalista Michele Borghi, grande appassionato di horror e gialli italiani.
“Panico”, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, ricostruisce l’intera vita di Argento, dalla nascita in una famiglia già legata allo spettacolo, passando in rassegna le sue opere, fino alle celebrazioni in tutto il mondo degli ultimi anni. Il ritratto di Argento regista viene ricostruito attraverso le sue parole, spezzoni dei suoi film e materiale d’archivio dei suoi set, intrecciati a una serie di interviste alle persone della sua cerchia familiare, ai collaboratori, a studiosi italiani e internazionali, e a guest star di fama mondiale del calibro di Nicholas Winding Refn, Guillermo Del Toro e Gaspar Noé.
In uno dei punti più toccanti del film, l’attrice Cristina Marsillach torna sul set del thriller “Opera” a Parma, in un Teatro Regio completamente vuoto, ma ancora “infestato” dai corvi del celebre giallo uscito nel 1987. Gli anni ’80 furono un decennio d’oro per il grande Dario che firmò capolavori del calibro di “Inferno” (1980), “Tenebre” (1982) e “Phenomena” (1985).