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Furio Zoccano e il “predicare bene e razzolare male”

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Furio Zoccano
Comparso per la prima volta in Bianco, rosso e Verdone (pellicola del 1981), Furio Zoccano (con l’accento rigorosamente sulla prima “o”) è uno dei tanti riusciti personaggi di Carlo Verdone.

Funzionario romano residente a Torino, Zoccano è un individuo logorroico, avaro ed estremamente pignolo che si atteggia a salutista addirittura sconsigliando a sua moglie (Magda Ghiglioni, interpretata di Irina Sanpiter) l’utilizzo dei servizi igienici delle aree di servizio autostradali in quanto da lui ritenuti un “distributore automatico di salmonellosi e tifo” e a bravo cittadino per il semplice fatto di compiere il suo (sacrosanto) diritto-dovere di voto.

Oltre a ciò, Furio consiste in un personaggio assai contraddittorio, in quanto fumatore e automobilista pericoloso per sé stesso e per gli altri: quest’ultima caratteristica è lampante quando egli si rende protagonista di un azzardato sorpasso su un camion in una galleria, provocando un terrificante incidente che solo per casualità non provoca vittime ma “solamente” un elevato numero di feriti (nonché tanto spavento).

Benché a suo modo “comicamente tragico”, Furio Zoccano rappresenta sostanzialmente una neanche troppo velata critica verso quegli individui bravi a parole ma pessimi nei fatti, persone che “predicano bene e razzolano male”.

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