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Sotto Il Vestito Niente

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Gli Anni Ottanta e la Milano da bere, il mondo della moda ed i suoi intrighi, i misteri che avvolgono la scomparsa di una giovane donna.

Queste sono solo alcune delle peculiarità che rendono “Sotto Il Vestito Niente”, film dei fratelli Vanzina del 1985, un vero e proprio cult. Di più.

Con il suo fascino sinistro e glamour, con il suo immaginario così crudo e patinato, “Sotto Il Vestito Niente”, rappresenta una diapositiva perfetta di quelle che sono state le caratteristiche principali di un decennio, sì colorato e genuino, ma pure torbido e complesso. Un po’ come la trama del film, del resto.

“Sotto Il Vestito Niente”, infatti, è incentrato sulle vicende di una giovane top model, Jessica Crane (Nicole Perrin), scomparsa improvvisamente dalla città meneghina (dove lavorava) e sulle cui tracce si fionda il fratello (gemello) Bob (interpretato da Roberto Chevalier), dopo aver avuto delle strane premonizioni.

Non staremo qui a spoilerare (per quei pochi che non avessero ancora guardato il film), ma nel corso della storia (un thriller) si intrecceranno le vite di vari personaggi, più o meno ambigui. Dall’arrogante playboy Giorgio Zanoni alle varie colleghe della ragazza, tra cui la bella Margot e le affascinanti Barbara e Carrie.

Mentre starà al commissario Danesi, cercare di dare manforte alle ricerche di Bob. Coadiuvati in fase di sceneggiatura da Franco Ferrini, con “Sotto Il Vestito Niente”, Carlo ed Enrico Vanzina hanno dimostrato – semmai ce ne fosse stato bisogno – di sapersi destreggiare con più generi cinematografici e non solo con i cosiddetti “film di Natale”.

Nonché, di sentirsi a proprio agio nel costruire le atmosfere di puro pathos che si respirano nella pellicola. Questo lavoro del 1985 è ispirato sia al Brian De Palma di “Omicidio A Luci Rosse” che ad alcuni fatti di cronaca di quel periodo, avvenuti proprio nell’ambito della moda milanese, come il (tristemente) famoso caso, “Terry Broome”.

Tra l’altro, pare che proprio il mondo della moda dell’epoca sia stato abbastanza refrattario nel concedere qualche spunto ulteriore alla sceneggiatura del film. Ad ogni modo, nulla è stato lasciato al caso e “Sotto Il Vestito Niente” appare come un’opera compiuta, ben diretta dal compianto Carlo Vanzina e, come accennato qualche riga più su, scritto in maniera pressoché impeccabile, da Enrico Vanzina e Franco Ferrini.

Osservando con molta attenzione le varie scene del film, lo spettatore non scorge solamente i dettagli della trama, ma un vero e proprio spaccato di quelli che erano gli orizzonti espressivi della società italiana durante la metà degli Anni Ottanta. Oltre a tutta quella visionarietà, spesso sottovalutata, dei fratelli Vanzina.

“Che cos’è una modella? Un corpo, un volto, un po’ di trucco, un bel vestito… e sotto il vestito? Sotto il vestito… niente.”

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