Per coloro i quali furono ragazzi negli anni Ottanta, il telefilm I ragazzi della 3ª C rappresenta certamente un “cult”: andata in onda sull’emittente televisiva Italia 1 dal 1987 al 1989, la serie narra, in maniera umoristica, le vicende di una classe dell’immaginario liceo “Giacomo Leopardi” di Roma (in realtà l’ambientazione fu il liceo scientifico “Giovanni Battista Morgagni” della Capitale).
Ovviamente, essendo la serie ambientata nell’Italia degli anni Ottanta, non possono mancare riferimenti al calcio: uno di essi è il derby di calcio a cinque tra la 3ª C e la 3ª F, che vede come arbitro il barista Enio Marchini detto Totip (interpretato da Enio Drovandi).
L’episodio (il terzo della seconda stagione, trasmesso per la prima volta martedì 26 gennaio 1988) è intitolato “Il derby” e vede la 3ª C allenata dal cartolaio Ciro (Massimo Giuliani) e sostenuta economicamente dal commendator Camillo Zampetti (Guido “Dogui” Nicheli) sotto per 0-6 dopo il primo tempo, anche a causa dell’indisponibilità di Aziz (un collaboratore di Zampetti, impersonato da Isaac George), reduce da una notte di baldoria.
Quando sembra che la situazione sia ormai compromessa, ecco il colpo di genio: il capitano Enrico “Chicco” Lazzaretti (Fabio Ferrari) incarica Daniele Rutelli (Giacomo Rosselli) di andare a prendere direttamente al suo domicilio Jona il bidello jettatore, in modo che il suo fluido negativo possa far perdere la 3ª F.
L’idea si rivela azzeccata, dato che il pareggio viene raggiunto grazie a ben sei autoreti degli avversari.
La 3ª C si aggiudica addirittura l’incontro per 7-6 grazie a una bella realizzazione (in rovesciata) di Rutelli all’ultimo minuto, su traversone di Massimo Conti (Renato Cestiè).
Bell’episodio, dunque, ma che contiene un errore, poiché la prima autorete della 3ª F giunge su un calcio di rigore che sbatte sulla traversa della porta difesa da Bruno Sacchi (Fabrizio Bracconeri) per poi insaccarsi in quella opposta: in realtà, tale marcatura non sarebbe valida.
Infatti, la regola numero 13 del Regolamento del Giuoco del Calcio a 5 afferma testualmente:
«Una rete può essere segnata direttamente su calcio di rigore ma unicamente contro la squadra avversaria; se ciò avviene nella propria porta dopo che il pallone è stato correttamente messo in gioco, un calcio d’angolo sarà accordato alla squadra avversaria».
La domanda sorge, quindi, spontanea: tale errore fu “cosa voluta” per rendere maggiormente beffardo il successo della 3ª C oppure si trattò di una svista degli autori?
Data la grande competenza calcistica di Fabrizio Bracconeri (alias Bruno Sacchi) e Fabio Ferrari (alias Enrico “Chicco” Lazzaretti), propendiamo per la prima ipotesi.
Piccola curiosità: benché nel telefilm dia il volto a un personaggio romanista sfegatato, in realtà Ferrari (all’anagrafe Fabio Vitta) è un appassionato tifoso laziale.