Per chi è nato e cresciuto all’ombra del Vesuvio, come il sottoscritto, Erry ha rappresentato una sorta di leggenda.
Tutti possedevamo almeno una copia delle sue musicassette piratate, ma nessuno conosceva con esattezza chi si celasse dietro quella sigla. Lo abbiamo scoperto col tempo e con il (bel) film di Sydney Sibilia, “Mixed By Erry“.
Ero un bambino alla fine degli anni ottanta, ma il mio amore per la dea delle sette note e per il decennio più bello che l’umanità abbia mai vissuto, non mi ha mai fatto dimenticare tutti quei pezzi che andavano per la maggiore durante quel periodo: da “Bad” di Michael Jackson a “Viva La Mamma” di Edoardo Bennato. Pezzi che, per alcuni, erano contenuti proprio nelle musicassette prodotte da Erry. Un “pirata”, sì.
Ma per certi versi pure una sorta di “visionario”. Già, perché le sue compilation non si limitavano solamente alla riproduzione fedele di molti dei dischi dell’epoca, ma anche e soprattutto al suggerimento di nuova musica simile a quella riprodotta sulla musicasetta che si andava ad acquistare ed a consumare con i nostri walkman.
Potremmo quasi affermare che Erry (insieme ai suoi fratelli) abbia inventato l’algoritmo di Spotify già dalla metà degli 80s. Ovviamente in salsa partenopea. Come del resto è magnificamente raccontato nel film di Sibilia. “Mixed By Erry” è una panoramica (quasi scientifica) sulla Napoli di Maradona, disincantata ed edonista. Tutto è stato riprodotto nei minimi particolari.
Dai costumi alle atmosfere ai colori. Più guardavo il film, infatti, e più risentivo i profumi di quelle estati così spensierateche, a ripensarle oggi, sembrano poetiche (e ancora avanti) come un verso di Purple Rain.
Un plauso va fatto pure agli attori: da Lugi D’Oriano ad Adriano Pantaleo, da Francesco Di Leva a Cristiana Dell’Anna, solo per citarne alcuni. È anche merito loro se dall’uscita del film ad oggi, le musicassette di Erry siano diventate un oggetto di culto. Segno che il fascino degli Anni Ottanta è più vivo che mai.
Basti pensare che persino un artista misterioso come Liberato abbia ceduto alle sonorità in voga in quel periodo per realizzare “‘O DJ”, brano che fa da colonna sonora all’opera di Sibilia.
A proposito di colonna sonora, va menzionata pure la (bellissima) “E Mo E Mo” di Peppino Di Capri. Altra gemma di un decennio indimenticabile.
Tirando le somme, potremmo dire che il titolo del film è “Mixed By Erry”, ma il sottotitolo potrebbe essere “Loved By Us”,
Non trovate?