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Recensione: Ghostbusters – Minaccia glaciale

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Lo scorso sabato sono andato a vedere con mio figlio il nuovo capitolo dei Ghostbusters: Minaccia glaciale.

Quella che leggete è la mia personale opinione, distante magari dalle pagine dedicate ai Ghostbusters dove esaltano la pellicola, ma se ci pensate non hanno altri temi dei quali parlare, figuriamoci parlarne male o in modo obbiettivo.

Il film è piaciuto più a mio figlio che a me, forse per l’improvvisa virata verso il cinema serializzato, tiene meno conto della nostalgia e si dirige verso le nuove generazioni che non c’erano negli anni 80.

Alla regia troviamo Gil Kenan, che sostituisce Jason Reitman, sebbene abbiano firmato entrambi la sceneggiatura proprio come avevano fatto con il precedente Legacy.

Ma Kenan non è creativo come la premiata ditta Reitman, ha meno inventiva: il film scivola dall’inizio alla fine senza particolari guizzi, lasciando lo spettatore un pò con l’amaro in bocca.

Kenan ricorre anche alla nostalgia per fare breccia su quelli della mia età, inserendo i vecchi acchiappafantasmi davanti alla macchina da presa e riportando la famiglia degli Spengler a New York, nella caserma dei pompieri dove tutto è cominciato.

Il fim è composto da trame e da sottotrame e da tanti camei, compreso quello di Slimer, che però non convincono e non riescono a portare il film su un altro livello.

Dan Aykroyd è indubbiamente nel posto giusto al momento giusto: è chiaro che l’attore si è divertito un mondo a tornare nei panni di Ray Stantz, ma questo non basta.

Sia chiaro, Ghostbusters: Minaccia glaciale è un film divertente ma poco altro, sempre meglio del reboot del 2016, ma ci voleva veramente poco.

Questo film potrebbe mettere le basei per un nuovo inizio ma lo fa mettendo in scena una corsa sfrenata e confusa, dimenticando che il primo Ghostbusters è, ancora oggi, un film che funziona alla grande, grazie a una sceneggiatura, diciamolo, perfetta.

La “minaccia glaciale” si risolve in pochi minuti e senza particolari conseguenze per New York, nonostante le premesse, insomma, sono uscito dal cinema un pò freddino, più di quello che hanno patito i protagonisti del film.

Voto: 6

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