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Cuore e Batticuore: l’episodio che non ti aspetti

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cuore

Poveraccio, Robert Wagner. Era stato il volto pulito, pulitissimo dell’America e aveva già lavorato con Marylin Monroe e Barbara Stanwyck quando arrivò, già cinquantenne a recitare in Cuore e Batticuore.

Scelto per il ruolo del miliardario Jonathan Hart in ragione del suo aplomb (lo stesso che lo rese testimonial del The Infré, buono qui e buono lì), visse l’apice della sua carriera proprio in TV, in una tipica serie televisiva anni 80 con due protagonisti belli e ricchi (miliardari in dollari, per la precisione) che anziché ai loro affari, si dedicano a investigare. Come tutti i miliardari che si rispettino, i due avevano naturalmente un maggiordomo, Max. Tipo alla buona e di fatto l’unico con cui fosse possibile identificarsi, era infatti usato per raccontare con occhio imparziale e scanzonato le gesta fuori dall’ordinario dei suoi datori di lavoro fuori dall’ordinario.

La parte di Max fu affidata al settantenne Lionel Stander, un grande attore teatrale appena rientrato in patria dopo un lungo soggiorno in Europa, in particolare in Italia: un soggiorno a cui era stato di fatto costretto dall’accusa, terribile negli USA del Dopoguerra, di essere comunista.

Come spesso succede, si scopre ora che il pericolo non veniva dal pericoloso comunista Stander, bensì dal garbato repubblicano Wagner. Era sempre sembrato un po’ strano che Robert avesse rifiutato la proposta dei produttori che a interpretare Jennifer Hart, sua moglie in Cuore e Batticuore, fosse la sua vera e bellissima moglie Natalie Wood, alla quale Wagner aveva preferito la altrettanto bella Stefanie Powers.

Natalie Wood
Natalie Wood

Un punto di vista anche comprensibile, si dirà, viste le difficoltà che spesso si verificano quando si mescolano vita privata e vita professionale. A far pensar male fu però la relazione sempre un po’ burrascosa fra i due, con una vita di coppia quanto meno movimentata: un primo matrimonio nel 1957 (con una delle cerimonie più fastose di Hollywood all’epoca) e un secondo nel 1972, con in mezzo un altro matrimonio a testa.

A far pensare ancor peggio fu il fatto che Natalie morì poco dopo, in circostanze mai chiarite, annegando mentre era in crociera sul suo yacht (ah, gli anni 80…) con Wagner e Cristopher Walken. Soprattutto perché si vociferava di una relazione tra lei e Walken, che Wagner non aveva affatto preso bene e su cui i media fecero abbondanti illazioni.

Anche dopo la morte della Wood in quel 1981, così, il caso è stato riaperto più volte (2004, 2011, 2013), e i metodi via via più raffinati della polizia scientifica hanno riscontrato lividi compatibili con un’aggressione, quindi col violento litigio col marito di cui si era parlato, pur senza essere ritenuti sufficienti a incriminare Wagner.

Quella del 2018 è l’ennesima volta che si riaprono le indagini: e ci si può anche chiedere perché, visto che Robertino compirà 88 anni fra pochi giorni, il 10 febbraio. Certo, anche in Cuore e Batticuore i poliziotti non cavavano un ragno dal buco, e dovevano ricorrere a Jonathan Hart. Ma non ci sembra che in questo caso lui avrà troppa voglia di dar loro una mano…

Approfondimento:
http://www.lastampa.it/2018/02/01/spettacoli/cinema/per-la-morte-di-natalie-wood-ora-sospettato-il-marito-robert-wagner-oQjPqfcgmpxyaOqif4AEAN/pagina.html

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