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Episodio 2: Prima di iniziare a giocare sconfissi il MOSTRO

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MOSTRO
Nei videogiochi degli anni 80, alla fine dovevi battere IL MOSTRO.

Nel mio caso, però, dovetti affrontarlo prima di iniziare a giocare.
Risolti i problemi di ‘configurazione’ restava una sola cosa da fare: comprare i giochi. In tempi dove i ‘Game Stop‘ non esistevano e gli Store Online non erano stati ancora teorizzati, i giochi si compravano in edicola.

Abitavo in un paese di 1km quadrato, dove tutti conoscevano tutti. E l’edicolante mi conosceva bene. Avevo con lui un rapporto conflittuale, probabilmente dovuto al fatto che, insieme ai miei amici, mi dilettavo a spiare le copertine dei giornaletti per soli uomini quando lui si distraeva. Un giorno mi sgamò, e mi ritrovai sotto una raffica di colpi di settimana enigmistica sulla testa.

Era un rischio che dovevamo correre, negli anni 80. I nostri sensi acerbi erano stimolati da DRIVE-IN, mentre i più grandicelli raccontavano storie fantastiche di programmi, ad orari per noi proibitivi, in cui si vedeva quasi tutto.
Ai fini dell’intreccio importa che, da quel fatidico giorno, mi tenni a distanza di sicurezza dall’edicolante. Poi, forzato dagli eventi, dovetti affrontarlo nuovamente, sperando non mi riconoscesse.
Bambino magrissimo, unico del paese con una montagna di capelli lunghi fino al collo, non era difficile riconoscermi in realtà.

Ma mi feci coraggio ed esordii:
“Buongiorno, lei ha i giochi per il Phonola?”
“Se ta voret cus’è?” [COSA DESIDERI GENTILE BAMBINO?]
“Io ho un Phonola”
“E cus’è che l’è?” [E DI COSA SI TRATTA DI GRAZIA?]
“Un computer”
“(Versi gutturali) Naaa, ga lu minga” [SONO DESOLATO, NON TENGO QUESTO ARTICOLO]

La delusione fu enorme. Avevo un computer e non potevo giocarci.
Mi salvò mia sorella, che, stanca dei miei piagnistei, recuperò un giornale in cui erano spiegate le modalità di acquisto dei giochi. Innanzitutto capii che non dovevo cercare i giochi per il Phonola, ma per MSX, che era lo standard su cui si basavano. Fu un passo importante. Ma il passo decisivo fu un altro.

Cassette per Msx
Cassette per Msx

Potevo ordinare i giochi VIA POSTA.
All’interno del giornale c’era un tagliando da compilare e da spedire. Ero piccolo e inesperto, ma essendo a quei tempi il Postalmarket già in auge, la vendita per corrispondenza mi era familiare. Già pregustavo l’idea che da lì a poco il postino avrebbe suonato il citofono e mi avrebbe finalmente consegnato la mia meravigliosa cassetta.
NO.
Non potevo inserire il mio indirizzo e non avrei pagato in contrassegno. Indovinate un po’ a chi avrei dovuto far spedire i giochi? Proprio a lui, al mostro imbattibile. L’edicolante.
Procedetti con la richiesta, e da allora, ogni singolo giorno, andavo da lui, il mostro, per chiedergli se i giochi erano arrivati. Non arrivavano mai, e una parte di me, sospettosa, crede ancora oggi che l’edicolante abbia tenuto nascosta la cassetta per mesi solo per farmi un dispetto.
Finché un giorno…arrivò. Solo tempo dopo mi resi conto della stranezza. La cassetta con i giochi era dentro una rivista, senza custodia, senza istruzioni. C’era solo un foglio a parte con l’elenco dei giochi. Negli anni ’80 il mercato delle cassette ‘pirata’ passava ufficialmente per le edicole!

Ad ogni modo la cassetta funzionava e segnò l’inizio della fine della mia vita sociale. Preso da delirio schizofrenico, non distinguevo più me stesso da Giocatore 1.

SPOILER -> Tutti quei giochi avevano qualcosa in comune. Il MOSTRO alla fine, ad esempio. Altre analogie, se avrete pazienza e voglia di seguirmi, nel mio prossimo post…

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