Chi ha vissuto come me gli anni ’80 (e a seguire i ’90) sa benissimo quanto è stata rivoluzionaria l’introduzione del videoregistratore nelle nostre famiglie.
Dalla sua introduzione nel 1976 da parte della JVC, il VHS (acronimo di Video Home System) ha però impiegato – per una questione sopratutto legata ai prezzi – svariati anni prima di entrare effettivamente nelle case degli italiani.
Se non ricordo male il mio primo videoregistratore è stato acquistato dalla mia famiglia quando eravamo agli inizi degli anni Novanta (i prezzi scesero con gli acquisti massicci per il Mondiale di calcio in Italia, appunto nel 1990); ma appena in mio possesso fu subito devastato da centinaia e centinaia di videocassette.
Che poi diciamoci la verità: la rivoluzione era doppia, se non tripla: registrare qualsiasi cosa (anche senza un vero scopo), portarsi il cinema a casa… e naturalmente i film porno.
Già, perché ci crediate o no è proprio quest’ultimo genere, insieme ai cartoni animati della Disney (unione alquanto bizzarra), che fanno da padroni nel mercato delle vendite homevideo.

Ma facciamo un passo indietro. Il sistema VHS (scansione verticale elicoidale) venne inizialmente sviluppato su nastro a bobine da Sony, che poi lo abbandonò orientandosi verso il Betamax: una scelta della quale si sarebbe pentita per molti anni a venire.
Il Betamax di Sony fu lanciato sul mercato giapponese il 1° giugno del 1975: fu questo il primo vero supporto di videoregistrazione della storia. Aveva videocassette leggermente più grandi delle audiocassette, ma più piccole rispetto a quelle create per il VHS.
A detta di chi l’ha provato (personalmente non ho mai conosciuto nessuno), il Betamax risulta di qualità migliore per definizione di immagine, al prezzo di una durata inferiore. Ma non fu questo il problema della sconfitta da parte del VHS.
VHS si portò in casa l’alleanza con le più importanti case cinematografiche (senza dimenticare il mercato pornografico); inoltre JVC concesse, a differenza di SONY, il brevetto ad altri produttori di hardware: un po’ come fece Intel con le CPU.
Così, come molti computer e console dell’epoca, fu abbandonato a una piccola cerchia in ambito professionale e da pochi appassionati, i quali fondarono anche un vero e proprio club (il Betaphil club).
La Sony si è arresa alla sconfitta solamente nel 2002, quando comunque il mercato delle videocassette aveva iniziato il suo declino in favore del DVD.
Il Betamax rimane uno dei pochi flop in casa Sony (chi è che ha detto Minidisc?), ma rappresenta comunque una tecnologia ricca di innovazione e il vero inizio della videoregistrazione domestica.
io tutt’ora che siamo nel 2016 registro escusivamente su vhs ho collegato mediante un accessorio il lettore vhs al pc cosi posso registrarmi tutto quello che voglio sopratutto da youtube mi registro documentari film ho una collezione di ben 4000 vhs porno tutte catalogate per generi .. stupendo altro che i dvd