Michael J. Fox e Christopher Lloyd si sono incontrati di nuovo a 37 anni dal primo “Ritorno al Futuro”, in occasione dell’edizione 2022 del New York Comic-Con.
L’abbraccio di Marty e Doc sul palco è stato veramente toccante.
I due attori hanno parlato poi del loro lavoro sul set della trilogia di Robert Zemekis, raccontando diversi aneddoti.
Nonostante la forza di sempre, Michael J. Fox ha mostrato i segni della grave forma di Parkinson di cui è affetto dal 1991, quando aveva 30 anni, e che ha reso pubblica nel 1998.
A novembre l’attore riceverà l’Oscar onorario per la sua trentennale battaglia che lo ha colpito.
Lloyd ha raccontato la celeberrima storia del cambio di protagonista di “Ritorno al futuro”, con Fox che era stato chiamato diverse settimane dopo le riprese per sostituire Eric Stoltz nei panni di Marty McFly. “L’annuncio, all’una del mattino dopo che stavamo girando da sei settimane, era che l’attore che interpretava Marty non avrebbe più interpretato Marty e che domani avremmo iniziato a girare con Michael”. Sentivo di essere riuscito a malapena a superare le prime sei settimane e ora avrei dovuto farlo di nuovo?!”.
Michael J. Fox ha parlato anche della sua vita privata raccontando di aver perso la madre, morta a fine settembre a 92 anni. Ma l’attore ha voluto sdrammatizzare la notizia raccontando di quando la madre non voleva che girasse contemporaneamente “Casa Keaton” di giorno e “Ritorno al futuro”, la sera.
“Avevo 23 anni, l’ho chiamata e le ho detto: ‘Vogliono che faccia questo film di Steven Spielberg, ma dovrò farlo di notte’. Lei mi ha detto ‘Sarai troppo stanco’”. E ha proseguito: “Fino a oggi, beh fino a due settimane fa, mia madre ha sempre pensato che per me fare Ritorno al futuro fosse una pessima idea. Adorava il film ma, aveva ragione, mi sono stancato“.