A chi non piacciono le storie? Difficile trovare qualcuno che possa dire il contrario… e gli anni 80 ne hanno davvero tante da raccontare!
Che poi ne esistono per tutti i gusti e generi: partendo dai gruppi musicali, passando per i capi di Stato fino ad arrivare ai piloti d’aereo. Piloti d’aereo? Eh sì. Ma scusate, non crederete mica che solo i pezzi grossi abbiano una vita interessante? Pensate che il nostro protagonista era talmente megalomane da trasportare la droga per i colombiani e nel frattempo fare l’informatore per la CIA. Non so se rendo: ma questo qui non è mica il classico pilota che lavora per Ryanair e si lamenta dello stipendio…
Se pensate che sia un lontano parente di James Bond, McGyver, Wonder Woman avete sbagliato, non c’entra una mazza … no no. Sto parlando di Barry Seal, ladies and gentlemen.
E chi diavolo è, direte voi? Beh, senza andare troppo nel dettagli (anche perché sarebbe noioso) posso dirvi che Adler Berriman “Barry” Seal è stato un pilota che negli anni 80 aveva tre hobby: pilotare aerei, fare l’informatore per la CIA e trafficare droga con i colombiani. Belle passioni tranquille no? Che poi, giusto per semplificarsi la vita, il nostro asso dei cieli è riuscito a far combaciare più o meno nello stesso momento. (1 https://www.panorama.it/cinema/barry-seal-una-storia-americana-tom-cruise/)
Che storia, eh?!? Beh gli elementi per farci un film ci sono tutti… ed effettivamente è ciò che è stato fatto: Barry Seal – Una storia americana (‘American made’ il titolo in inglese) è il nome della pellicola che parla proprio delle gesta spericolate di questo pilota. Figo no? Allacciate però le cinture perché non ho detto tutto: a interpretare il ruolo di Barry e ad incrementare il fascino di 80ismo che tutta questa storia ha, c’è Tom Cruise, forse l’unico che avrebbe potuto rappresentare un pilota dei cieli.
D’altronde se vuoi spaccare lo schermo e avere una pellicola che voli ad alta quota hai bisogno di un professionista alla Top Gun.