Home Cartoni Animati NON SOLO PIZZA – LA FILOSOFIA DELLE TARTARUGHE NINJA

NON SOLO PIZZA – LA FILOSOFIA DELLE TARTARUGHE NINJA

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La serie televisiva animata, “Tartarughe Ninja Alla Riscossa”, è stata ideata e realizzata negli Stati Uniti nel 1987.

In Italia arrivò poco dopo, nel dicembre del 1989. Non aveva molto da spartire con i fumetti creati a metà degli Anni Ottanta dai disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird.

A dire il vero, quasi nulla. Ma ciò non ha scalfito il fascino che quelle quattro tartarughe mutanti, che vivevano nelle fogne di una New York decadente, hanno esercitato su tante generazioni di appassionati.

Già, perché le Tartarughe Ninja non sono state solo un cartone animato di grande successo che ci allietava i pomeriggi subito dopo la scuola.

Sarebbe banale, oltre che ingiusto, liquidarle così. I quattro allievi del maestro Splinter (un topo mutante, per chi non lo sapesse), infatti, hanno rappresentato una sorta di scuola di vita. Leonardo, Donatello, Michelangelo e Raffaello, oltre che quattro (simpaticoni) ottimi atleti delle arti marziali – nonché grandi amanti della pizza- per chi vi scrive sono stati dei filosofi.

Ed ognuno di loro rappresentava, degnamente, alcune virtù dell’animo umano. Leonardo, il leader indiscusso, rappresentava il coraggio, la lealtà, la capacità di assumersi in ogni situazione le responsabilità delle proprie azioni.

Donatello, invece, era il cervellone del gruppo. Egli rappresentava la genialità, l’intuito, la razionalità. Raffaello, il più ‘ribelle’, colui che spesso finiva nei guai per il suo essere uno spirito libero, era però dotato di un cuore d’oro e di un senso di ‘appartenenza’ verso gli altri tre, davvero encomiabili. Lui rappresentava l’istinto.

La coerenza. E cosa dire di Michelangelo, il più mattacchione della compagnia?

Quest’ultimo rappresentava la spontaneità, quel senso di fanciullesco che spesso tendiamo a celare. Per le Tartarughe Ninja nemmeno i ‘nemici’ lo erano per davvero. Provate a pensare a Shredder, il vecchio rivale di Splinter: veniva combattuto, spesso sconfitto, ma mai umiliato. Anche per i supercattivi, dunque, vi era un senso di profondo rispetto.

E scusate se è poco.

Ritornando per un attimo alla serie animata in generale, possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che le Tartarughe Ninja Alla Riscossa siano pure uno specchio fedele di quelli che erano gli Anni Ottanta e la New York di quel tempo.

Tutto profumava di Eighties. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, la New York animata delle tartarughe, simbolicamente, equivale un po’ alla Miami di Crockett e Tubbs. Altri due filosofi, a modo loro. Ma quella è un’altra storia.

Cowabunga!

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