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HARDCORVIALE: IL PODCAST CHE NON C’ERA (intervista)

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HARDCORVIALE
HARDCORVIALE: IL PODCAST CHE NON C’ERA
Dal vhs anni 80 al web, la crisi del porno fa morire dal ridere.

Enlarge your smile! HARDCORVIALE è uno dei primi podcast fictional italiani, sviluppato da Fabio Di Ranno e Valeria Giasi, autori e sceneggiatori per la tv, il cinema e il web.

Un concept divertente, avvincente e di qualità audio elevata che spinge più in là le possibilità espressive della narrazione seriale, pensata in questo caso per essere ascoltata.

Il piccante tema della serie – trattato con molta ironia – è quello del porno e di come l’era digitale lo abbia reso fruibile a molti, ma non a tutti.

Fabio Di Ranno e Valeria Giasi foto di Massimiliano Chieco
Fabio Di Ranno e Valeria Giasi foto di Massimiliano Chieco

Come nasce il progetto HardCorviale?

Valeria Giasi – Abbiamo scoperto i podcast da ascoltatori e ci siamo voluti mettere alla prova: ci affascinava l’idea di raccontare una storia attraverso dei dialoghi, con un mezzo che è a metà strada fra il cinema e la letteratura. È evocativo e coinvolgente grazie all’audio, quanto un film, ma senza le immagini. La storia è nata dopo, grazie all’intervista al proprietario di un cinema a luci rosse, l’ultimo che chiudeva a Roma. Chiudevano anche le videoteche, perché ormai tutto è online, così è nata l’idea di Nando: un pensionato appassionato di porno e analfabeta digitale che per continuare a coltivare la sua “passionaccia” deve imparare ad usare un PC.

Fabio Di Ranno – La sfida stimolante è stata quella di utilizzare un media, il podcast, non ancora troppo noto in Italia, e fare fiction da ascoltare. Con un concept che – probabilmente – su canali più tradizionali avrebbe trovato qualche difficoltà. Invece, così, è stato possibile realizzare HardCorviale esattamente come lo avevamo in mente. E Gli Ascoltabili (la piattaforma di Giacomo Zito che co-produce con noi) in questo si è rivelata un partner eccellente.

Siete coppia d’arte ma anche nella vita, quanto c’è di voi nel podcast?

VG – Di noi c’è ciò che ci diverte, le battute dovevano fare ridere prima di tutto noi, altrimenti le scartavamo. E poi la vita romana, quella di condominio: Roma è grande, enorme, ma trasuda di umanità e simpatia.

FD – C’è tutta la nostra complicità, che a volte diventa sana competizione, alla ricerca della battuta più efficace. Anche in questo, devo dire, siamo complementari e affiatati, una vera associazione a delinquere di stampo creativo.

Secondo voi com’era il porno (e il sesso) nella decade 80?

VG – Negli anni ’80 il sesso era meno fluido, forse, ma più libero. Si godeva di quella libertà conquistata dai moti degli anni sessanta e settanta. Una ricerca di libertà e sperimentazione che non riguardava solo il sesso!

FD – Per me, che ero piccolo, era affacciarsi su un mondo fantastico, che coincideva con la scoperta della sessualità. L’eccitazione e il proibito procedevano a braccetto: quando andavo in edicola – e ci andavo spesso, perché i fumetti li divoravo – non gettare l’occhio sul reparto hard era veramente un esercizio spirituale.

Meglio ieri o oggi?

VG – Ogni epoca ha i suoi pro e i suoi contro. Certe consapevolezze di oggi si devono anche agli anni ’80. Forse oggi manca un po’ di quella spensieratezza, che non apparteneva solo ai più giovani: si respirava ovunque.

FD – Ieri il porno era più immaginato, oggi è più esposto ed esplicito. Ed è maggiormente presente nelle vite di tutti, esteticamente a volte detta la linea in altri ambiti (vedi la moda). Ma c’è anche da dire che il porno ha sempre influenzato soprattutto lo sviluppo della tecnologia. L’internet stesso ne è in qualche modo testimone: il porno ne ha accelerato la diffusione.

Oggi sarebbe ancora possibile vedere in parlamento una pornostar (come Cicciolina)?

VG – Ah ah ah, ecco, Cicciolina in parlamento era proprio il frutto di quella spensieratezza di cui parlavamo prima. Forse non l’espressione migliore, ma di contro oggi ci prendiamo fin troppo sul serio e non è sempre un bene.

FD – La sensazione è che negli anni ’80 tutto fosse possibile. Anche l’elezione di una pornostar. In questo eravamo addirittura più avanti degli americani: loro come presidente avevano “solo” un ex-attore, Regan. Noi tra gli scranni di legno avevamo un sogno proibito.

Fabio, dimmi la verità nascondevi anche tu i film porno nelle vhs cambiando il titolo sulla custodia?

FD – Ah ah ah, un grande classico! Il problema, certe volte, poi era ritrovarle, nel mare magnum delle vhs “normali”.

La colonna sonora perfetta per fare sesso?

FD – Tutta roba degli anni ’80, ti direi: Prince, Sade, Terence Trent D’Arby, Grace Jones… Una volta mi è capitato di farlo con sotto “Giubbe Rosse”, il primo disco live di Battiato. Il Maestro, a saperlo, ne avrebbe riso.

Invitate i nostri follower ad ascoltare il vostro podcast.

VG – Ascoltatelo per ridere: ridere fa bene! E ascoltatelo per tuffarvi col pensiero nei favolosi e spensierati anni ’80.

FD – Tutte le puntate della prima stagione sono disponibili su
www gliascoltabili.it e su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, Apple Podcast, Amazon Podcast, YouTube). Ciao!

Grafica di Gianluca Chinnici
Grafica di Gianluca Chinnici

CHE COSA RACCONTA HARDCORVIALE?

Quando anche l’ultimo videonoleggio chiude, Nando Moricone da Corviale, quartiere periferico di Roma, entra in crisi; se vuole continuare a vedere i porno deve imparare ad andare su internet. Troverà in Derek, giovane rapper, la sua guida nella foresta oscura del web.

Quella di Nando nel magico mondo dell’hard in rete è un’avventura che racconta l’evoluzione scanzonata del nostro costume in materia di sesso.
Lo fa attraverso un personaggio candido e gagliardo, una sorta di Ulisse dei nostri giorni perso nel mare grande del porno, delle categorie, delle promesse e delle fregature.

Il genere è quello della commedia all’italiana, gusto della tradizione ma stile contemporaneo, aggiornato alle influenze della serialità TV (come dire: Scola e Monicelli sì, ma ci piacciono anche Breaking Bad e Californication), il tutto modulato sulle possibilità espressive di un mezzo innovativo e performante come il podcast.

La prima stagione è composta da 8 episodi autoconclusivi di circa 12 minuti ciascuno.

Fabio Di Ranno e Valeria Giasi, coppia nell’arte ma anche nella vita, tra un film a breve sul set e nuovi progetti per la tv, non rinunciano ad esplorare il mondo del podcast, e promettono nuovi concept in rampa di lancio.

Di loro dicono:

“Siamo un’associazione a delinquere di stampo creativo, da anni con la scrittura ci muoviamo assieme in ambiti differenti. Quando abbiamo incominciato a sviluppare l’idea di HardCorviale, ci è piaciuta subito la sensazione di lavorare a qualcosa di estremamente libero, fuori dai limiti necessari ai prodotti seriali. Per giorni abbiamo convissuto con Nando, ci sembrava di averlo con noi al computer o ai fornelli mentre cucinavamo. Le migliori battute sono nate mentre facevamo i piatti o stendevamo il bucato. Questi sono i vantaggi dell’attività a conduzione familiare. Oltre al privilegio di lavorare con la persona che ami, naturalmente. E no, non è Nando”.

Link al podcast:
https://open.spotify.com/show/14dq8CGOUG6TOq2KZCt4E3

HardCorviale è una serie ideata e scritta da Fabio Di Ranno e Valeria Giasi

Musiche originali: Dario Vero
Produzione creativa di Fabio Di Ranno, Valeria Giasi e Dario Vero
Produzione esecutiva: Gli Ascoltabili

Con
Fabio Quinti Asmanzio
Eleonora Alberti
Emanuel Virgili
Regia: Fabio Di Ranno

E con:
Maurizio Careddu
David Conti
Lulù Fohn
Maurizio Pellegrini
Simone Scerna

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