Ci sono tanti modi per esprimere il proprio amore per qualcosa: acquistando un oggetto che si mette in casa da qualche parte – in maniera visibile ma senza esagerare – oppure c’è un metodo molto più rapido e con risultati più efficaci: che è quello di indossare la cosa che più si adora e farne mostra… ma sempre in maniera “discreta”.
Partiamo dall’inizio. Nonostante io sia un amante della mia epoca d’oro e di quell’epoca ami molti elementi ,una cosa degli Anni 80 che non ho mai tollerato molto era la mancanza di discrezione. Aspettate però, siamo chiari: con l’essere discreti io intendo appunto dire “dar sfoggio del proprio stile ma in maniera sottile, senza eccessi”.
Molti dei miei coetanei invece avevano cancellato la parola “discrezione” persino dal dizionario (ho visto degli Zanichelli amputati alla lettera “D”). Ovviamente alcuni di questi coetanei erano degli accaniti Paninari, cioè quella sezione ottantista più estrema, diciamo così, per la quale era indispensabile vestirsi in un certo modo e cercare di essere vistosi al punto giusto per essere accettati dalle nuove generazioni dell’epoca.
Gli anni, però, passano per tutti: quindi anche se la moda degli anni 80 è andata via via scemando, quello che è sempre rimasto è il rumore di sottofondo che quegli anni hanno lasciato. E non solo musicale!
Tutto ciò che era legato a quegli anni ha continuato a vivere nel sottobosco urbano e oggi (ma non credo sia legato al revival della cultura anni 80) ci troviamo nuovamente a vedere una mancanza di discrezione che per certi versi sta andando fuori controllo.
Per fortuna, però, ci sono dei capisaldi: gente che riesce a dettar legge e a imporre il suo stile in modo “personale”, dando cioè quel tocco inconfondibile. Un esempio per tutti è Gucci, che insieme al suo designer Alessandro Michele sta riportando in auge lo stile di quegli anni anche attraverso brand dell’epoca.
L’ultimo prodotto sfornato, ad esempio, sono state le sneaker Gucci Rhyton, che sono state presentate al pubblico in tinta nera con la scritta “Gucci” nel carattere tipografico usato dal brand giapponese di videogiochi “SEGA“.
Torniamo così prepotentemente agli anni 80, con uno stile discreto ma relativamente chiassoso che fa sì che anche una persona tranquilla e defilata come me possa desiderare di indossare questo paio di scarpe e dire “ma chi se ne frega se me le guardano… anzi… GUARDATELE PURE!