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Il Mundialito per club, una delle “icone” sportive degli anni Ottanta

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Una delle “icone” sportive degli anni Ottanta è stato senza ombra di dubbio il Mundialito per club (dai più chiamato semplicemente Mundialito), competizione calcistica a inviti organizzata (con un buon riscontro mediatico) dall’emittente televisiva Canale 5 in tre edizioni: 1981, 1983 e 1987.

Ufficialmente denominata Coppa Super Clubs, Coppa Supermondiale Clubs o Coppa delle Stelle, la kermesse consisteva in un torneo strutturato su un girone all’italiana con gare di sola andata, tutte da disputarsi allo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano: in teoria, la partecipazione sarebbe dovuta essere riservata alle sole compagini vincitrici di almeno un’edizione della Coppa Intercontinentale (de facto, la kermesse mondiale per club di allora), ma già dalla seconda edizione tale regola non venne rispettata, poiché essa vide la partecipazione della Juventus, che avrebbe conquistato la sua prima Coppa Intercontinentale solamente nel 1985.

Il fatto che fosse a inviti non consente di riconoscere il Mundialito quale competizione ufficiale (benché il riscontro di pubblico fu notevole sia allo stadio sia come audience televisiva): in sostanza, la kermesse consistette “solamente” in un interessante torneo pentagonale amichevole.

La prima edizione (disputatasi dal 16 al 28 giugno 1981) fece registrare il successo dell’Inter con 7 punti in 4 gare, dinanzi ai brasiliani del Santos (5), al Milan (3), ai neerlandesi del Feyenoord di Rotterdam (3, ma con una differenza reti peggiore rispetto a quella dei milanisti) e agli uruguaiani del Peñarol di Montevideo (2): dopo il pareggio per 1-1 dell’esordio con il Peñarol, i nerazzurri piegarono (nell’ordine) il Feyenoord per 2-1, il Santos per 4-1 e i “cugini” rossoneri per 3-1.

Successo juventino, invece, nel 1983 (edizione disputatasi dal 24 giugno al 2 luglio di tale anno): i bianconeri (reduci dall’affermazione in Coppa Italia sull’Hellas Verona e dall’inaspettato K.O. in Coppa dei Campioni con i tedeschi occidentali dell’Amburgo) fecero loro il trofeo conseguendo 6 punti, precedendo i brasiliani del Flamengo di Rio de Janeiro (5), gli uruguaiani del Peñarol (5, ma con una differenza reti peggiore rispetto a quella dei carioca) e alle due milanesi Milan (4) e Inter (0).

La formazione piemontese iniziò pareggiando per 2-2 con il Milan e, quindi, per 0-0 con il Peñarol, per poi primeggiare battendo per 1-0 l’Inter e per 2-1 il Flamengo (nella sfida decisiva dell’ultima giornata).

Non disputato nel 1985 a causa degli impegni di Milan e Inter in Coppa Italia, il torneo andò in scena per la terza e ultima volta nel 1987 (dal 21 al 29 giugno 1987), facendo registrare l’affermazione del Milan.

Rispetto al 1983, però, le cose erano assai cambiate: Canale 5 aveva ormai dimostrato la propria forza, così come il Milan, nel frattempo salvatosi dal fallimento grazie all’acquisizione (nel 1986) da parte di Silvio Berlusconi, vale a dire lo stesso proprietario dell’emittente organizzatrice dell’evento.

I rossoneri si imposero conseguendo 7 punti, dinanzi ai portoghesi del Porto (5) all’Inter (4), agli spagnoli del Barcellona (3) e ai francesi del Paris Saint-Germain (1): nell’ordine, i milanisti sconfissero per 2-0 il Porto e per 1-0 il Paris Saint-Germain, pareggiarono per 0-0 il derby e quindi piegarono per 1-0 il Barcellona nella gara conclusiva del torneo, sia per quanto riguarda l’edizione 1987 sia in assoluto.

Ormai, sia Canale 5 (diventata un’importante e potente realtà a livello nazionale) sia il Milan (di proprietà di una società solida, seria e ambiziosa) non avevano più bisogno del Mundialito, dato che l’emittente aveva dimostrato di saper organizzare e trasmettere eventi (non solo sportivi) e la compagine calcistica si apprestava a diventare una potenza mondiale (già nel 1987-’88 avrebbe vinto il campionato italiano, quindi nel 1988-’89 si sarebbe laureata campione d’Europa e nel dicembre 1989 del mondo): la competizione andò, quindi, “in pensione”, restando comunque un’icona degli anni Ottanta.

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