Home Disco & Dischi La parabola di Bonnie senza Clyde

La parabola di Bonnie senza Clyde

2012
Bonnie

Lory Lynn detta Bianco, detta “Bonnie”.
E Bbona lo era davvero: nonostante la mia nota preferenza per le bionde, e nonostante le promesse implicite che la Parisi profondeva con quelle tutine scosciate e quelle spaccate addirittura pornografiche, da lei fui folgorato.

Bonnie era l’arma con cui la Rai pensava di portare in Italia l’alternanza, ben prima che ci pensassero Berlusconi e Prodi: nello specifico, l’alternanza tra le bionde e le more, ferme restando le qualità fondamentali per sfondare da noi: saper cantare, ballare, essere belle figliole, essere oriunde italiane.

La lanciarono a “Al Paradise”, un’alternativa del sabato sera a Fantastico in cui al posto di Pippo Baudo c’era Oreste Lionello vestito di rosso e incaricato di chiamare gli ospiti con un fischietto, idea ripresa più tardi in “Mi fido di te”, il programma con i cani come ospiti.

Per quanto biondissima e desiderabilissima fosse la Parisi, dicevo, fui folgorato da Bonnie: che aveva in confronto l’energia di una marmotta in letargo e il carisma di una triglia.

Epperò Heather cantava “Disco Bambina”, Bonnie cantava “Stay” e insomma, se uno è appena appena alle soglie dell’adolescenza, gli occhioni di Bonnie fissi nell’obiettivo mentre ti implorava “Stay by my side” con la sua voce calda e profonda e tutto il resto della sua personcina, beh insomma, anche se non capivi un acca di inglese e anche se i capelli non erano biondi diciamo che qualche cosettina da qualche parte te la smuoveva.

La guardavo e riguardavo, sognando di essere il suo Clyde in gessato – le sarei sicuramente piaciuto.

Come tutti i governi del Centrosinistra vent’anni più tardi, anche Bonnie fu però vittima dell’alternanza: e dopo il lancio televisivo, la colonna sonora e addirittura un filmone (“Cenerentola ’80“, dove recitava udite udite a fianco di Pierre Cosso), di fronte alla Parisi che ogni anno raddoppiava la sua carica di simpatia, energia, tutine scosciate e spaccate antigravitazionali, lei venne invece dimenticata dall’Italia intera. Ed è per questo che ancora oggi la metà di voi di fronte a questo articolo avrà detto: “Bonnie chi?“.

 

Da brava cantante ultra-melodica, ha provato a sfondare in Germania riscuotendo un certo successo, finché a un certo punto ha visto la luce e annunciato di voler incidere soltanto musica religiosa. Non essendo il mio genere, ho dovuto a malincuore rinunciare anche a lei.

Addio Bonnie, a quelle altezze Clyde non può seguirti. Fattene una ragione.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.