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Italo Disco. Il Suono Scintillante degli Anni 80

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Il Suono Scintillante degli Anni 80

Speciale Sentimental dancers Italo Disco. Il Suono Scintillante degli Anni 80

Numero speciale di Sentimental dancers, oggi: si parla non di una canzone, ma di un vero e proprio genere che tanto ha in comune con il mood felice/triste che più ci piace, e che amiamo frequentare in questa pagina. L’occasione ce la dà l’uscita del documentario Italo Disco.

Il Suono Scintillante degli Anni 80, finalmente in sala.

Incontriamo il regista, sceneggiatore e produttore Alessandro Melazzini in occasione della proiezione del doc al “Festival del Cinema Tedesco” di Roma.

Non sono un appassionato di Italo Disco, nel senso di fan” racconta Melazzini “Sono piuttosto uno studioso del fenomeno. Ma naturalmente la musica mi piace”.

Il film – e questo ci ha colpito – ha un grande pregio: non vuole essere un amarcord fine a se stesso, ma – come spiega Melazzini “l’occasione per guardare a un fenomeno musicale italiano anche per gli aspetti economici e sociali che lo sottendono”.

Tanti gli artisti che hanno detto di sì al progetto, da quelli che negli 80s scalavano le chart internazionali, a quelli che lavoravano dietro le quinte, ma erano fondamentali:

“L’Italo Disco è stata creata da artigiani geniali, che – salvo eccezioni – non hanno mai perso quella freschezza e semplicità che ha contraddistinto le loro creazioni”, puntualizza il regista: “mi ha fatto molto piacere che Claudio Casalini, il decano dei dj romani, abbia colto il perché del mio desiderio di intervistare lui e Pier Luigi Giombini: ovvero il voler uscire dalla narrativa milanocentrica per mostrare che la Italo Disco ha avuto almeno due anime.Quella martellante dell’elettronica alla Happy Children, e quella romantica alla I Like Chopin”.

Trailer “Italo Disco. Il Suono Scintillante degli Anni 80”

 

Da Johnson Righeira a Ryan Paris, da Sabrina Salerno ai La Bionda, passando attraverso cultori, teorici e studiosi come Dj Hell, Flemming Dalum e Mathias Modica il film raccoglie la sfida di raccontare un fenomeno pop in maniera articolata e non banale.

Come erano quegli anni in cui l’Italo Disco nasceva in Italia, transitava dalla Germania (sono stati i tedeschi a inventare il nome) e invadeva il mondo?

Perché ancora oggi (come molto di quel decennio che non ha mai avuto fine) ci affascina? Stefano Germano – lo scatenato sociologo del film – è un fuoco di fila di risposte e illuminanti connessioni, che scavalcano il postmoderno.

“Ci sono sei anni di lavazione dietro questo documentario” racconta Melazzini “con il coinvolgimento fattivo del canale televisivo francotedesco ARTE e RAI. Un lavoro complesso, allo spettatore lascio il divertimento della musica che sono riuscito ad avere nel film”.

Pierluigi Giombini e i Milano 84
Pierluigi Giombini e i Milano 84

E di divertimento nel film ce ne è molto, dalle interviste originali passando per le chicche rintracciate nelle Teche Rai (menzione d’onore a Guglielmo Parisani per le ricerche e Massimilliano Cecchini per il montaggio).

Il film, visto su grande schermo, si esalta: è un corpo a corpo con la materia di cui son fatti i sogni 80s, senza risparmio, oltre che visiva è un’esperienza tattile. Ci s’immerge e sembra quasi di sentire l’odore dei colori fluo e del suono della Roland 808.

Il risultato è una narrazione efficace che ci racconta di una gioia di vivere espansa, di futurismi e futuri possibili (negli 80s si poteva immaginare il futuro, sarà questo il segreto della loro felice longevità?).

Oltre le date italiane di Torino (Seeyousound International Music Film Festival) e Roma (Festival del Cinema Tedesco), il doc è nel cartellone di diversi festival europei, in attesa di poter essere fruito sulle piattaforme dal grande pubblico.

“Il mio film è stato pensato come una sintesi rivolta a un pubblico mainstream e internazionale, cercando tuttavia di essere “filologicamente” corretto”, conclude Melazzini. Ma quali sono i pezzi Italo che più gli piacciono? “Cybernetic Love, che è presente nel documentario, Take a Change di Mr. Flagio e Gimme Love di Chellophane: secondo me sono davvero geniali e anticipatori”.

Siamo assolutamente d’accordo: c’è tanto genio musicale, che ammanta il decennio con l’8.

L’Italo Disco resta un’operazione commerciale, ma che nasce dalla sperimentazione. Non dovrebbe essere sempre così, anche nei nostri giorni scanditi dall’anestetico flusso continuo dello streaming?

Sito ufficiale:
https://alpenway.com/italodisco/

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