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Benny Hill Show

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Benny Hill Show
Ecco a voi il Benny Hill Show.

Dietro la spinta della concorrenza, negli anni 80 la programmazione televisiva divenne più sofisticata.
Nacquero le fasce orarie, con la distinzione degli spettatori (mattina per le casalinghe, pomeriggio per i bambini, sera per gli adulti), e dei giorni (domenica lo sport, lunedì il cinema in prima serata, sabato il varietà e via dicendo).
Una delle regole fondamentali che si affermarono in quel periodo fu che ogni programma che si rispetti si deve concludere con una “chicca”, in modo da tenere gli spettatori davanti allo schermo fino alla fine del programma (e della pubblicità).

https://youtu.be/V3Sz_3h4GDY

Persino “Drive In”, una successione ininterrotta di gag e personaggi popolarissimi in cui i “cali di tensione” erano costituiti dagli ammiccamenti di prosperose ragazze scosciate, non mancò di adottare questa regola, e negli anni d’oro inserì stabilmente verso la fine del suo palinsesto le gag di Benny Hill… cioè altre gag e altre ragazze scosciate: ma a quanto pare l’inconfondibile humour inglese di Benny faceva pur sempre la differenza.
Dopo una carriera incerta a teatro e in radio, Alfred Hawthorne Hill aveva trovato la sua espressione più congeniale nei “Benny Hill Show”, che infatti andò in onda in Inghilterra per la bellezza di 19 stagioni (altri tempi…); in Italia fu trasmesso anche da Rai2, ma resta indissolubilmente legato al periodo di Drive In.
L’idea di fondo era tutto sommato semplice, classica e si rifaceva a una forma storica della commedia anglosassone, spesso con doppisensi a sfondo sessuale: il vaudeville. Benny interpretava un simpatico cialtrone attratto in modo poco elegante dalle belle donne e ossessionato dal desiderio di rimorchiarne qualcuna, finendo per combinare, volontariamente o involontariamente, grossi pasticci.
La maggior parte dei suoi sketch nasceva insomma da questo semplice tema, con spunti ispirati a situazioni note tratte dall’attualità o dal cinema di quegli anni.
Benny impersonava vari personaggi tipicamente inglesi – il poliziotto, il militare, il maggiordomo e via dicendo – con gag mute e invariabilmente concluse da una scena d’inseguimento a velocità accelerata, a cui partecipavano Hill e un certo numero di donne in abiti succinti, sulle indimenticabili note di “Yakey Sax” di Boris Randolph.

Altrettanto popolare – e subito adottata nella mia classe delle elementari, come immagino in tutte classi delle scuole elementari e medie di allora – l’abitudine di Benny di prendere a scappellotti sulla pelata il suo anziano e imbranato assistente, interpretato da Jackie Wright.
La carriera di Benny Hill non si è esaurita con il Benny Hill Show, ma la sua celebrità resta indubbiamente legata a questa formula Benny Hill Show.

Tra i suoi fan più celebri ci furono Charlie Chaplin e Michael Jackson, a dimostrazione che anche se l’umorismo di Hill è stato forse semplice, non per questo banale.

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