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Casa Vianello: storia, ricordi, curiosità

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Casa Vianello
Una serie che non ha bisogno di presentazioni: nei suoi 29 anni di storia è riuscita a farsi conoscere da ogni italiano, con un titolo che è addirittura divenuto sinonimo di “vita di coppia”.

Casa Vianello trasformava in una sitcom gli sketch coniugali tra Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, loro cavallo di battaglia fin dai tempi della RAI da “Tante Scuse” (1972) a “Stasera niente di nuovo” (1981). I due attori, sposati dal 1958, erano coinvolti in scene che svelavano in modo scherzoso come fosse davvero la loro quotidianità, nelle quali interpretavano sé stessi o meglio quei “personaggi” che avremmo visto in Casa Vianello: Raimondo burbero, schivo e attratto dalle donne; Sandra fautrice di iniziative che a volte sfociano nella mania: un’estremizzazione delle loro personalità che li ha fatti conoscere e amare a generazioni di spettatori.


Immagine da tgcom24.mediaset.it

A inizio anni 80 la coppia fu contattata da Silvio Berlusconi, all’epoca piccolo ma arrembante editore milanese con il sogno di “una televisione nuova”, lontana dai ritmi e dalle atmosfere che per quasi trent’anni avevano caratterizzato il monopolio RAI.

Il Cavaliere, che il 30 settembre 1980 aveva inaugurato Canale 5, incontrò l’iniziale scetticismo di Sandra e Raimondo; che però accettarono di incontrarlo nell’abitazione romana dove risiedevano. Alla domanda se volesse qualcosa da bere, Berlusconi chiese un panino perché non aveva avuto il tempo di fare colazione; al che Vianello, come ha spesso ricordato nel corso della carriera, si voltò verso la moglie sussurrandole “ma siamo certi che questo sia veramente ricco?”.

A quanto pare Raimondo alla fine si convinse, perché nel 1982 i due attori si trasferirono alla Fininvest che affidò loro “Attenti a noi due”, un varietà con l’inclusione di nuovi sketch matrimoniali: furono tra i primi personaggi televisivi a lasciare “Mamma RAI” per scommettere su un’emittente privata. Dal 1983 al 1986 Vianello condusse il game show “Zig Zag” (con la partecipazione della moglie) fino ad arrivare a “SandraRaimondo Show” dell’87, che vedeva la cantante Tracy Spencer presentare ad ogni puntata un brano del suo 33 giri Tracy.


immagine da corriere.it

Ma la consacrazione definitiva arrivò nel 1988 con la prima stagione di “Casa Vianello”, che elevò le scene di coppia da elemento di contorno a punto centrale della serie. Ad aprire la sitcom il brano fusion di Augusto Martelli che è entrato per decenni nelle case degli italiani, preparando con le sue note di pianoforte lo stomaco dei telespettatori all’imminente pasto serale. Il set fu allestito a Roma, nello Studio Clodio di Renzo Cerrato che ospitava pure le trasmissioni “Forum” e “Il Pranzo è servito”, e che successivamente fu riconvertito in supermercato.

Video primo episodio – 1/2/1988 

Dal terzo episodio apparve la Tata, personaggio interpretato da Giorgia Trasselli che accompagnerà Sandra e Raimondo fino all’ultima stagione: ingenua, pettegola e impicciona, rimarrà la principale alleata della Mondaini scontrandosi continuamente con Vianello che la riterrà uno dei maggiori ostacoli alla sua vita privata (ovvero alle sue inclinazioni libertine) licenziandola più volte per poi riprenderla grazie all’intercessione della moglie.


Immagine da hallofseries.com

Dalla stagione seguente, Casa Vianello si spostò a Milano negli studi di Cologno Monzese, poco distante dall’appartamento di Milano Due dove la coppia si era trasferita. A seguito del cambio di location, una parte del cast abbandonò le riprese: dal portiere Gregorio Palma (sostituito fino al 1996 da Pino Pellegrino), ai vicini di casa Castaldi e Girardi, interpretati rispettivamente da Carlo Cartier e Claudia Cavalcanti; anche il ruolo di Arturo – il miglior amico di Raimondo – passò da Enzo Guarini a Roberto Marelli. Nicola De Buono debuttò nei panni dell’onorevole Nicola Pernove, un vicino inizialmente ostico alla coppia ma che nel corso degli anni diverrà legatissimo a Raimondo tanto da sostituire Arturo come maggior confidente.

Ogni episodio ha una durata di venti/venticinque minuti e mantiene inalterata negli anni la struttura che ha reso popolare la serie: un imprevisto degenera, molto spesso a causa di equivoci; e a casa della coppia si raduna una piccola folla inferocita (a volte anche le forze dell’ordine), in una girandola di situazioni dove ad avere la peggio è quasi sempre Vianello. Ogni puntata si conclude con i due attori a letto: Raimondo a leggere la Gazzetta e Sandra a lamentarsi della routine coniugale fino alle emblematiche scalciate sotto le lenzuola.


immagine da periodicodaily.com

Il team autoriale comprendeva Giambattista Avellino, Alberto Consarino, Alessandro Continenza e, fino al 1994, lo stesso Vianello; mentre alla direzione si sono alternati diversi registi. La serie mantenne sempre un clima teatrale garantito dalla presenza di professionisti nei ruoli secondari, come l’attore/doppiatore Raffaele Fallica ricorso più volte nei ruoli più disparati fino alla definitiva conferma come portiere, avvenuta nell’ottava stagione. Ma non solo: nel corso degli anni hanno preso parte alle riprese anche Pippo Santonastaso, Antonio Cornacchione, Anna Falchi, Paola Saluzzi, Debora Caprioglio, Antonella Elia e Pietro Ubaldi, senza dimenticare l’olandese Barbara Snellenburg, che dalla settima alla sedicesima (e ultima) stagione interpretò la bella Kate, vicina di casa costantemente bersaglio delle attenzioni di Raimondo.


Immagine da hallofseries.com

Con gli anni, Vianello e la Mondaini abbandonarono qualsiasi distanza tra vita privata e televisiva, inserendo nella serie ogni elemento della loro quotidianità come gli allenamenti della Samo, squadra di calcio fondata da Raimondo, o la presenza di Gianmarco e della famiglia di filippini adottata dagli attori. Fu la stessa Sandra a dichiarare in un’intervista: “abbiamo riportato la nostra vita reale, esasperata: noi a casa siamo anche un po’ così, dispettosi, senza mai arrivare alla litigata. Ripeto, esasperata, perché se avessi avuto un marito che fa il cretino come in ‘Casa Vianello’, credo che il giorno dopo l’avrei cacciato.

Il telespettatore era convinto di entrare in casa delle celebrità, in una sorta di voyeurismo abilmente cavalcato dal cast e dagli autori che prolungarono fino al 2007 una trasmissione che a ogni messa in onda totalizzava milioni di contatti. Sull’onda di Casa Vianello vennero addirittura realizzate due serie spin off: “Cascina Vianello” del 1996 e “I Misteri di Cascina Vianello” del 1997, con il cast a cimentarsi in numerose riprese esterne. Fino al canto del cigno del franchising, rappresentato dal film TV “Crociera Vianello”, girato nel 2008 con i protagonisti ormai anziani e una Sandra quasi sempre seduta a causa dei crescenti problemi di salute.


Immagine da ripensandoci.com

In ventinove anni mai una volgarità, mai una parolaccia (se si esclude il “pirla” dato da Raimondo all’ex concorrente del Grande Fratello Patrick Ray Pugliese, un’amara premonizione dell’imminente cambio di guardia tra professionisti della TV e personaggi del gossip catapultati davanti alle telecamere): ogni vicenda è stata sempre condotta con l’eleganza inglese di Vianello e con la verve d’altri tempi della Mondaini. E ora che Mediaset ha totalmente abbandonato le sitcom per investire su programmi sempre più “bassi” e fondati sul minimo comun denominatore, è una cosa che stride e che fa riflettere.

Casa Vianello ha un umorismo senza tempo ed è ancora attualissima: ripercorrere ogni puntata dal 1988 al 2007 è un’operazione che spetta soprattutto alle nuove generazioni, ma anche a noi che siamo cresciuti con le loro vicende in tv, e che non smetteremo di amarli e ricordarli come fossero i nostri nonni.

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