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Intervista a Luigi Simonetti, CEO di Commodore

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Commodore
Da Roma rinasce il mitico marchio Commodore, abbiamo intervistato Luigi Simonetti, CEO dell’azienda.

Ti diamo le chiavi della DeLorean per tornare negli anni ’80, che anno scegli e cosa fai come prima cosa?
Ho sempre sognato di poter fare un giro sulla DeLorean quindi accetto volentieri. Inizierei sicuramente con l’esplorare il 1982, anno in cui ho ricevuto il mio primo Commodore, era un magnifico VIC20 e sicuramente mi farei una partita con il mitico ICE CUBES, ho amato quel gioco.

Quando penso alla Commodore degli anni 80 e anni 90, mi ritorna in mente il c64 e l’amiga, il mio approccio con la programmazione e i videgiochi. Cosa rappresenta per te la Commodore degli anni 80?
La magnifica Commodore degli anni 80 rappresenta il mio ingresso nel mondo della programmazione. Al tempo mi divertivo a programmare in Basic sul mio 64, passavo pomeriggi interi a scrivere centinaia di righe di codice per ottenere qualche semplice funzione, ma la mia vita da nerd non era solo questo, spendevo molto tempo anche sui video giochi ed il catalogo del Commodore 64 era vastissimo al tempo. Avevo decine di cassette e floppy zeppi di titoli, molti di questi li avevo vinti alle sfide a bigliardino organizzate dai miei amici nei caldi pomeriggi romani di prima estate.

Negli ultimi anni c’è stata una gran confusione relativa ai diritti relativi alla commodore, sono apparsi molti siti, pagine social e si è creata un pò di confusione. Ci racconti cos’è successo e come siete riusciti a diventare detentori dei diritti dello storico marchio?
Purtroppo intorno al fallimento della magnifica Commodore International si sono sviluppate moltissime società fantasma e di comodo, la maggioranza di queste sono state utilizzate da varie organizzazioni per recuperare facili incassi millantando credito. Commodore non nasce per caso nella mia vita, in realtà è sempre stata con me in varie forme differenti. Sono cresciuto in una famiglia umile nella periferia di Roma, purtroppo non ho potuto godere dei benefici di una famiglia agiata, ma sicuramente non mi sono mai mancate istruzione ed informatica. Mia madre aveva percepito della mia passione sfrenata per questo mondo e si impegnò moltissimo per darmi la possibilità di sviluppare le competenze necessarie per diventare un ingegnere e nel corso del tempo è riuscita a concedermi tutti i modelli Commodore usciti sul mercato. Era solita rimanere accanto a me mentre lavoravo su quelle splendide macchine incuriosita da quello che riuscivo a farci. Un giorno ebbi un terribile incidente che mi portò via la vista, rimasi al buio per 26 mesi, periodo nel quale persi qualsiasi speranza di potermela cavare in qualche modo. Mia madre subì una tremenda depressione per questo accaduto fino al giorno in cui incontrai un chirurgo formidabile che riuscì a restituirmi parzialmente la vista su un occhio.
L’ultima cosa che vidi da normo vedente fu un Commodore e la prima cosa che rividi da ipo vedente fu un Commodore, in quell’occasione mia madre mi disse: “se non diventi il capo di Commodore ti ammazzo io…”. Purtroppo alcuni anni dopo mia madre si ammalò e ci lasciò, ma non si dimenticò di ricordarmi la promessa fatta. Un mese dopo la sua scomparsa iniziai a studiare come recuperare il marchio e dopo anni di indagini e di investimenti fatti eccomi qua, con il brand registrato e riconosciuto dal Ministero e dagli organi internazionali. La strada però non del tutto conclusa, dobbiamo ancora validare il brand su qualche paese in giro per il mondo, ma questo conta il giusto, adesso è importante far bene e mantenere alto l’onore di questo marchio con questa storia immensa.

Cosa pensi della Retro Games Ltd e delle loro console/computer dedicati al retrogaming rilanciando VIC 20, C64 e AMIGA?
Mi piace il loro stile e sicuramente è una valida soluzione nel mondo del retrogaming, però non considero i loro prodotti Commodore. Quella azienda americana degli anni 80 ci ha insegnato ad essere degli esploratori alla ricerca di nuove soluzioni a problemi comuni. Loro non hanno mai guardato indietro, ma erano proiettati solo verso il futuro, non potrei mai rappresentarli con una macchina che esegue programmi del passato. Intendiamoci i loro prodotti sono divertenti, soddisfano quella nostalgica clientela, ma non hanno un’anima Commodore.

Qual’è il futuro del marchio?
Spero innanzitutto che sia il più lungo possibile, ci impegneremo nel prossimo periodo a “pulire” ulteriormente la posizione di Commodore Industries per disambiguare qualunque altra falsa credenza . Il mio obiettivo principale è far crescere innanzitutto i nostri prodotti, sia quelli hardware che i video giochi. Abbiamo moltissimi ragazzi che lavorano da noi e che si impegnano quotidianamente per aiutarci a ricostruire questo marchio.

Su cosa state lavorando ?
Commodore è composta da 3 Business Unit, la principale è la Commodore Engineering con la quale facciamo ingegneria informatica ed elettronica. Con questo reparto abbiamo sviluppato un software per la formazione a distanza che oggi copre il 48% del fabbisogno del settore della formazione finanziata.
Gestiamo i maggiori player del mercato come TIM, ENEL, FERROVIE DELLO STATO, COOP, VODAFONE e molti altri ancora, che cubano annualmente 4.5Mln di ore di formazione su 250.000 utenti. Abbiamo altri progetti importantissimi come UNIVERSITA ‘ TELEMATICA UNICUSANO ai quali garantiamo la messa in produzione della telematica e HELVETIA ASSICURAZIONI ai quali eroghiamo il servizio di Academy. Infine con i nostri ingegneri sviluppiamo i nostri laptop che completamente assemblati in Germania e altre periferiche minori.

La seconda Business Unit è Commodore Sinapsy con la quale facciamo Game Developement & Design: con loro stiamo sviluppando un gioco meraviglioso per i più giovani, verrà presentata la prima versione Android a breve ed è GRISU’ IL DRAGHETTO. Non posso svelarvi ancora nulla, ma vi anticipo che sarà divertentissimo. Inoltre stiamo sviluppando altri due videogiochi basati su IP davvero importanti, di questo però non posso dirvi ancora nulla.

Cosa vorreste dire ai fan del marchio?
Vorrei tranquillizzarli sul tema “etica”, qui nessuno di noi vuole creare truffe o millantare crediti, le nostre porte sono sempre aperte. Li invito personalmente a venire a scoprire la nostra realtà, vorrei fargli toccare con mano quanto siamo “veri” e quanto crediamo in quello che facciamo ogni giorno. Commodore Industries ha 3 sedi in Europa, circa 100 dipendenti, più di 400 clienti, oltre 150 progetti all’anno e 6 partnership strategiche di carattere mondiale. Sono un CEO da oltre 15 anni e costruisco il bilancio della mia azienda con le relazioni che mi porto dietro da moltissimo tempo e che godono di stima e fiducia. Sono consapevole che la maggioranza delle community Commodoriane è diffidente a causa delle tante truffe e delusioni create dai vari truffatori, ma noi non siamo così. Abbiamo bisogno del loro consenso e del loro supporto per garantire a Commodore il posto che merita.

Sito ufficiale:
https://commodore.inc/

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