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La Marchigiana e l’impossibile gara di Mitropa Cup col Francoforte

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Tra i tanti film dedicati al calcio, uno dei più rinomati è senza ombra di dubbio Mezzo destro mezzo sinistro – 2 calciatori senza pallone, lungometraggio del 1985 che narra l’immaginaria storia della Marchigiana, sgangherata compagine che vede tra le sue fila assai poco performanti elementi quali il brasiliano Gonçales (interpretato da Sandro Ghiani), il danese Kekkonen (Bjorn Hammer) e gli italianissimi Gigi Cesarini (Gigi Sammarchi) e Andrea Margheritoni (Andrea Roncato).

Nella finzione cinematografica, l’attaccante ormai in declino Margheritoni viene relegato in panchina dall’emergere del giovane Carlo Vacca (Pino Insegno), salvo poi dover scendere in campo nella gara esterna di Mitropa Cup che oppone la Marchigiana al Francoforte, in sostituzione dello stesso Vacca, che il tecnico argentino Juan Carlos Fulgencio (Leo Gullotta) vuole preservare da eventuali infortuni.

L'esultanza di Andrea Margheritoni dopo la sua seconda rete segnata al Francoforte
L’esultanza di Andrea Margheritoni dopo la sua seconda rete segnata al Francoforte

Costretto controvoglia a disputare tale partita, Margheritoni gira inizialmente a vuoto per il verde rettangolo, salvo poi “svegliarsi” quando un facinoroso tifoso tedesco insulta lui e gli italiani tutti (ripetendo ciò che aveva fatto la sera prima durante una cena di italiani emigrati nell’allora Germania Ovest): colpito nell’orgoglio, l’attaccante realizza due reti e salva la porta marchigiana con un intervento in scivolata sulla linea, consentendo ai suoi di ribaltare l’iniziale svantaggio e di imporsi per 2-1.

La pellicola, senza dubbio degna di lode in quanto a suo modo patriottica, contiene, però, un errore: infatti, nessuna compagine tedesca ha mai partecipato alla Mitropa Cup (Coppa dell’Europa Centrale).

La domanda sorge, quindi, spontanea: tale errore fu un vero e proprio sbaglio (dovuto alla scarsa conoscenza dell’argomento calcio) oppure una “licenza cinematografica”?

Poco importa: resta il fatto che il film è gradevole.

Altra piccola segnalazione: nel lungometraggio, la squadra tedesca è denominata Frankfurt (Francoforte) e indossa maglie rossoblù, mentre nella realtà nessuna delle due maggiori squadre di Francoforte sul Meno (precisazione necessaria, poiché esiste anche una Francoforte sull’Oder, ubicata al confine con la Polonia -cioè nell’ex Germania Est-) veste tali casacche.

Il rinomato Eintracht (“Concordia”) Francoforte, sodalizio della massima divisione teutonica (Bundesliga) vantante in bacheca un campionato tedesco occidentale (1958-’59), quattro Coppe della Germania Ovest (1973-’74, 1974-’75, 1980-’81 e 1987-’88), una Coppa di Germania (2017-’18), due Coppe UEFA/Europa League (1979-’80 e 2021-’22), una Coppa Piano Karl Rappan (1966-’67) e una Coppa delle Alpi (1967), ha quali colori sociali il rosso, il nero e il bianco.

Il Francoforte (FSV Frankfurt), che esiste veramente, veste, invece, casacche nerazzurre. Fondato nel 1899, questo club ha vissuto costantemente nell’ombra dell’Eintracht e attualmente milita in Regionalliga (quarta divisione, corrispondente alla Serie D italiana).

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