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La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days: intervista agli autori

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Happy Days
La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days è il libro di Giuseppe Ganelli e Emilio Targia, con la prefazione di Henry Winkler e la postfazione di Max Pezzali.

Ho avuto il piacere di intervistare i due autori e mi raccomando ACQUISTATE IL LIBRO !

Ti diamo le chiavi della DeLorean per tornare negli anni ’80, che anno scegli e cosa fai per prima cosa?

Emilio :
Torno nel 1985 e volo a vedermi il Live Aid di Wembley, a Londra, ma mi piazzo sotto il palco eh…
Giuseppe
beh… forse 1982…anno della vittoria del mondiali di calcio…ero in Inghilterra a Reading in College….che baldoria noi italiani….

Raccontaci com’è nata l’idea di realizzare un libro dedicato a Happy Days.

Emilio
Una sera a cena con Giuseppe, ci siamo interrogati sul perché non ci fosse un libro dedicato alla storia di “Happy Days”… Ci sembrava incredibile, assurdo, pazzesco. Abbiamo controllato con accuratezza, e ci siamo accorti che mai nessuno nel mondo aveva mai pubblicato un libro sulla sit-com. Beh, “bene e allora da domani rimbocchiamoci le maniche”, ci siam detti, e facciamolo noi… E così è andata, e dopo 3 anni quel libro è diventato realtà.
Giuseppe
L’idea io l’avevo da anni…ma era solo un’idea. Con Emilio una sera a cena è saltata fuori il discorso che non esisteva nessun libro al mondo dedicato ad Happy Days… così eccoci qui…

Quali difficoltà hai avuto nella realizzazione ?

Emilio
Difficoltà piacevoli, è stato un serissimo divertimento. Avevamo solo l’ansia di essere precisi a tutti i costi, completi, esaustivi. Volevamo mettere davvero tutto in questo libro, notizie, curiosità, backstage storia e storie… A costo di sembrare un po’ maniacali. Ma… se sei il primo al mondo a fare un libro, quel libro deve essere perfetto, O quasi.
Giuseppe
Ma… direi difficoltà grosse nessuna, unica cosa l’ansia di fare un qualcosa che fosse il più “rispettoso” possibile nei confronti del telefilm e dei suoi protagonisti….

Gli autori insieme a Don Most ovvero Ralph Malph
Gli autori insieme a Don Most ovvero Ralph Malph

Happy Days ci ha tenuti compagnia durante gli anni 70 e anni 80, secondo te qual è il segreto del grande successo della serie ?

Emilio
E’ una strana alchimia, è una stratificazione di motivi: l’idea di base è forte di per sé, creare un tempo sospeso, una leggerezza sorridente. Gli anni ’50, il diritto alla felicità, un solido riferimento americano… E poi la qualità della produzione, la scelta dei personaggi, la cura della sceneggiatura, la qualità altissima degli attori, degli autori… Il fatto che fossero una specie di famiglia vera li rendeva ancora più credibili…E poi c’era un pizzico di magia, in ogni puntata. Tutti ci riconoscevamo in Fonzie, in Richie, tutti volevamo bene a Joanie, a Ralph, a Potsie…
Giuseppe
In primis ambientata negli anni 50, quindi “fuori dal tempo”….e poi la forza del gruppo, attori straordinari che hanno dato vita a storie in cui tutti si potevano identifgicare…ed infine, ma non di minor importanza, Garry marshall, l’ideatore e supervisiore di tutto.

Oggi una serie ambientata negli anni 50 funzionerebbe ancora ?

Emilio
Non so, bisognerebbe trovare la misura giusta dei personaggi e della scrittura. Forse io oggi la ambienterei piuttosto negli anni ’70 o negli anni ‘80… Erano anni difficili ma anche anni pieni di novità, di musica meravigliosa, di entusiasmi, di sogni…
Giuseppe
sicuramente se le tematiche fossero come erano quelle di Happy days, ossia basate su situazioni adolescenziali e post-adolescenziali….quindi fuori dal tempo….

Il tuo episodio preferito della serie ?

Emilio
Beh tanti… quello in cui appare Mork, Robin Williams, quello nel quale Fonzie viene
Strappato ad un Natale solitario e finisce col trascorrerlo a casa Cunningham…
E poi Passages, gli ultimi due episodi. Dolorosi, ma intensi e poetici, pieni di grazia
Giuseppe
Una veranda per tre

Raccontaci una curiosità o qualcosa che hai scoperto durante la realizzazione del libro.

Emilio
Quando si scrive un libro così, si parte pensando di sapere tutto e si finisce con lo scoprire altre 100 cose. E così è stato perché approfondendo, studiando, verificando, son venute fuori cose che non sapevo dei diversi personaggi. Ed ho scoperto conversazioni ed interviste che non conoscevo.
Come quel colloquio notturno vicino al set del produttore Garry Marshall con Robin Williams, nel quale entrambi si chiedono, autoironicamente quando mai la smetteranno di essere dei bambini.
E si rispondono “mai”…
Giuseppe
io conoscevo già tantissime cose ma non sapevo (mea culpa) che George Lucas chiese a Garry Marshall di poter visionare il pilot invenduto di Happy Days, perchè voleva vedere Ron Howard in un’ambientazione anni 50… e poi lo scelse come protagonista di American Graffiti

Perchè i nostri lettori devono avere assolutamente una copia del libro ?

Emilio
Beh se questo sito è un posto dove gli anni ’80 ruggiscono ancora, credo che il nostro libro possa essere una bella occasione per un viaggio in quelle atmosfere luminose, piene di sorrisi, speranze, buona musica e bei valori. Abbiamo costruito le pagine del libro davvero come fossero le tappe di un viaggio. Spero che tutti possano salire a bordo. Sono certo che si divertiranno. E che in qualche pagina si commuoveranno… Hey!
Vi aspettiamo!
Giuseppe
perchè con il libro non solo si scoprono curiosità ed aneddoti, ma si effettua un viaggio nel tempo, che li riporterà agli anni 70-80, anche perchè una sezione del libro ripercorre quegli anni italiani, raccontando come venne accolto (non sempre positivamente) il telefilm…

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