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Noi degli anni 80 e il corona virus

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Noi degli anni 80 e il corona virus
Io sono sopravvissuto al Didò, al Das, al Vinavil, al Crystal Ball, agli Exogini, ai ciuccietti, alle Goleador, alle sorprese dell’Ovetto Kinder e alle batterie 9V leccate per vedere l’effetto che facevano sul nostro corpo.

Sono sopravvissuto a Chernobyl, alle prime MS fregate a mio padre, sono sopravvissuto alle Big Babool da 50 Lire, sono rimasto illeso con l’orologio del Mulino Bianco che si illuminava al buio (quindi fatto con il plutonio), sono andato avanti a crostatine dure come i tombini delle fogne e mi sono fatto endovena di succhi di frutta Yoga nelle boccette di vetro e di Billy dai coloranti sparati a 1000, mi difendevo creando fionde usando le linguette delle lattine di Coca-Cola e ho vinto milioni di figurine degli Sgorbions.

Ho visto al cinema tutti i capolavori che passava Italia Uno il sabato pomeriggio ed ho fatto la scuola con lo zaino di HE-MAN, in queste mani ho visto passare i primi videogiochi Gig-Tiger , il Game Boy con Tetris fino a vendermi i reni per il Sega Master System ed il Super Nintendo, piangendo quando i cabinati da sala giochi hanno lasciato il passo alle slot machine.

Mi sono dovuto sorbire i paninari fino alle fans dei Take That passando per Berverly Hills 90210 e l’eterna guerra tra chi sono meglio gli Iron Maiden e i Metallica e io le cassette le rimandavo indietro facendole girare con la penna per risparmiare la batteria del walkman.

Ero lo stronzo che si faceva fare le dediche sul diario dalle compagne di scuola, era quello che imperava con gli squilli e se non lo rifacevi ci restavi male.

Siamo quelli della merendina Soldino, di cui l’unica cosa buona era il Soldino, siamo quelli delle feste delle medie con la Fanta e “Don’t Cry” dei Gun’s N Roses, siamo i cavalieri col motorino Ciao e per i più ricchi il Phantom Malaguti,  quelli che quando vedevamo una ragazza ci innamoravamo davvero e non gli mandavo foto sconce via chat ma una lettera passta per le compagne di classe.

Siamo quelli che “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” degli 883 ha segnato e descritto una generazione nel bene o nel male, siamo quelli delle prime discoteche con after dal cornettaro e tramezzini, siamo quelli che compravamo i porno dall’edicolante di fiducia e sennò c’era Baywatch e Non è la RAI su Italia Uno e siamo altre 1000 cose che nemmeno ricordo.

Siamo e saremo dei reduci, i sopravvisuti agli anni 80 e 90, a quello che ci passavano per sicuro, quando invece abbiamo rischiato la vita, bastava solcare la porta di casa.

E dopo tutti questi anni di guerra fredda, io dovrei avere paura del Corona Virus?

Fonte: testo trovato sui social (se si riconosce l’autore ci scriva così da firmare l’articolo con il suo nome!).

AGGIORNAMENTO 23 MARZO:
L’articolo è stato inserito quando l’emergenza e i decreti odierni non erano ancora presenti.
Precisiamo che dobbiamo contenere al massimo il virus seguendo tutte le norme del caso, rimanendo a casa e continuando a goderci però, i nostri ricordi anni 80.

3 Commenti

    • Chiaramente se guardi la data è stato pubblicato a febbraio quando l’emergenza non era ancora esplosa e se hai letto è stato preso paro paro dal web e non scritto da noi.

  1. ciao ragazzi, vi seguo da un po’, un paio di mesi, ho trovato il vostro blog per caso digitando sul motore di ricerca “anni 80”. Sono un grande appassionato del decennio in questione, nonché collezionista di varie cose, giocattoli, poster, VHS, audiocassette, videogiochi ecc, sia appartenuti a me direttamente e ritrovati in soffitta e/o cantina che acquistati. Gli anni 80 mi hanno “sfiorato”, sono classe 1978, ma mi hanno sfiorato per bene. Ho subito comunque un grandissimo influsso apportato da mia sorella che ha 10 anni più di me e io da bambino assorbivo tutto.
    Dopo questa premesse ho deciso di intervenire dicendo che questa pandemia è veramente una sciagura (ne usciremo certamente), ma collegandomi al titolo del vostro articolo, in modo anche di cercare di sdrammatizzare la situazione attuale….gli anni 80 mi hanno avvelenato!
    Mi ricordo come stetti male quando mangiai all’oratorio una domenica pomeriggio 4 sacchetti di cicche di Braccio di Ferro, ve le ricordate? quelle a forma di spaghetti che volevano replicare gli spinaci verdi appunto di Braccio di Ferro. Mi ricordo che non so per quale motivo mi piaceva l’odore alcolico e plasticoso del PONGO, del DAS e del CRISTAL BAL, e da bambino se un odore ti piace per associazione di idee va a finire che qualche pezzo provi a mangiarlo. Non vi dico la nausea.
    Una volta alle medie, in prima mi pare, finire anno 89, io e dei miei compagni comprammo 5 pocchetti di tegolini e facemmo a gara di chi ne mangiava di più. Vinse Max che ai tempi era già 70 kg, secondo io e terzo un altro mio amico. Non vi dico il mal di pancia.
    E se non mi si sono fusi gli occhi e il cervello (vedremo i segni magari più avanti) dopo un giorno intero, quello di Natale 1984 mi pare, dopo che il mio povero papà mi regalò il primo amatissimo SEGA MASTER SISTEM 1 – custodito gelosamente e funzionante.
    Noi sopravvissuti agli anni 80 ce la sappiamo cavare . Sempre.
    Un saluto e vi leggo sempre.
    Mauro

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