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Raffaella Carrà, icona degli anni 80 e non solo

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Raffaella Carrà
Raffaella Carrà ci ha lasciato a 78 anni, icona della tv, della musica e chiaramente anche degli anni 80.

60.000.000 di dischi venduti, un successo che parte all’inizio con la tv Italiana per poi sbarcare in Spagna e in America Latina.

Raffaella ha sdoganato l’ombelico in tv e che con il “Tuca tuca“, il balletto con movenze sexy, ruppe un tabù nella Rai del 1971 con una incredibile performance insieme ad Alberto Sordi.

Icona del mondo gay con sue canzoni ironiche e con qualcosa di leggermente trasgressivo, tanto che il The Guardian incorona Raffaella Carrà come sex symbol europeo, definendola “l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”.

Una carriera iniziata negli anni cinquanta spaziando tra cinema, tv e musica, Raffaella Carrà sapeva cantare, ballare e recitare altrettanto bene e ha avuto un influenza importante nella musica italiana e nella cultura pop.

Gianni Boncompagni compagno di vita e compositore musicale ha contribuito a tanti successi della Raffaella nazionale.

Tra le canzoni più famose “Ma che musica maestro” del 1970, “Chissà se va” e “Tuca tuca”, nel 1974 esce “Rumore”, “Forte forte forte” scritta da Cristiano Malgioglio e Franco Bracardi risale al 1976 un singolo di successo se si considera anche il lato B con “A far l’amore comincia tu” che mette a segno oltre 20 milioni di copie vendute nel mondo.

“Fiesta” nel 1977 porta la Carrà al grande successo Spagnolo e poi arriva “Tanti auguri” scritto da Gianni Boncompagni e Daniele Pace nel 1978, senza dubbi il suo più grande tormentone.

Arrivano gli anni 80 è il successo di Raffaella non si placa, anzi, infatti nel 1980 esce “Pedro” e nel 1982 è la volta di “Ballo ballo”.

Il successo continua ancora nei giorni nostri grazie al deejay Bob Sinclar che remixa il brano “A far l’amore comincia tu” , diventando una hit internazionale e Raffaella si presta sempre con grande solarità al video ufficiale.

Anche nella tv, Raffaella Carrà è esplosiva a partire da “Milleluci“, passando per “Ma che sera” e “Fantastico 3”.

Sbarca nel mezzogiorno di Rai1 con “Pronto, Raffaella?“. La sua consacrazione come conduttrice empatica e familiare, l’altra faccia della diva del sabato sera.

È qui che incontra Gianni Boncompagni che ne cura la regia e figura tra gli autori con Giancarlo Magalli e Raffaella diventa protagonista di “Domenica In”.

Fa un veloece passaggio a Fininvest con il “Raffaella Carrà Show” al quale seguì nella primavera 1989, “Il principe azzurro”, il secondo e ultimo programma condotto da Carrà per Canale 5, torna velocemente in rai con “Fantastico 12”, l’edizione che resterà nella storia grazie alla scena cult con Roberto Benigni.

Raffaella ha un grande successo anche in spagna dove negli anni 90 conduce il programma “Hola Raffaella” ( trasmissione ispirata al varietà britannico “Surprise, surprise”) e dopo quattro anni ritorna in italia e con Sergio Iapino e Brando Giordani lancia su Rai1 “Carramba! Che sorpresa“: è il nuovo varierà dei sentimenti, dieci milioni di telespettatori in media nella prima stagione, un successo clamoroso che porta a nuove edizioni.

Una carriera che la porta alla lconduzione del “Festival di Sanremo” nel 2001, nel 2004 conduce il programma “Sogni” e “Amore” del 2006.

Nel 2013 è tornata sul piccolo schermo su Raidue come coach del talentshow “The Voice of Italy”, nel 2015 ha condotto su Raiuno il talent show “Forte forte forte” e ha interrotto la sua partecipazione a “The Voice of Italy”, ripresa l’anno successivo. Del 2019 è il suo ultimo programma “A raccontare comincia tu” su Raitre.

Troppi programmi, troppo di tutto, servirebbe un libro o un enciclopedia per raccogliere tutto il mondo di Raffaella, anzi, proprio il termine “carrambata” è diventata una parola da vocabolario di uso comune, non male per questa biondina nata a Bologna.

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