Home Fumetti & Libri Splatter e Mostri. I fumetti horror proibiti.

Splatter e Mostri. I fumetti horror proibiti.

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Mostri

Ottobre, tempo di zucche mostri e… Halloween.
Tutti questi addobbi con ragnatele, scheletri e zombie che si trovano un po’ ovunque mi fanno venire in mente il periodo in cui, da ragazzino, ero fortemente appassionato di film horror. Verso la fine degli anni 80 questa mia passione trovò l’apice in edicola, con la nascita di un filone fumettistico che sarebbe durato poco, ma che avrebbe segnato per sempre anche la cultura italiana.

Fu grazie alla casa editrice ACME, di cui già il nome era leggendario essendo una citazione dell’onnipresente azienda che realizzava gli oggetti usati da Wile E. Coyote nei cartoni animati della Warner, citata anche da quel capolavoro che fu “Chi ha incastrato Roger Rabbit” uscito proprio in quegli anni.
Bene, la ACME fece uscire due testate, “Splatter” e successivamente “Mostri“, che permisero a noi bimbetti fan dei film forti di avere finalmente in mano una rivista che assomigliava a quelle viste proprio nei film americani.

splatterUna rivista in cui si trovavano aneddoti e news cinematografiche, rubriche su storie e leggende, racconti divertenti, a volte anche suggerimenti su come ricreare in casa gli effetti speciali (meraviglioso!) e, soprattutto, fumetti.

Fumetti cattivi, ironici, geniali, assolutamente fuori dagli schemi.

E le copertine… come resistere quando trovi Freddy Krueger, Leatherface, Pinhead, Michael Myers o Jason Voorhes disegnati divinamente nelle loro gesta più famose? In pratica il gotha della cinematografia horror fra gli anni 70 e gli anni 80 era sempre presente.
Ovviamente anche i leggendari licantropi, vampiri o zombie non venivano tenuti da parte, anzi!
Assieme a Dylan Dog, le riviste della ACME erano le letture preferite di tutti noi adolescenti.

mostriFurono due annate incredibili.
Solo due, esattamente. Perché, cosa più unica che rara, queste due testate furono il centro di un dibattito parlamentare che, di fatto, mise alla gogna i due fumetti e una serie di altre iniziative che “potevano deviare le menti dei più giovani, e rappresentavano il cattivo gusto”. E fu così che da un giorno all’altro non trovammo più in edicola questi incredibili giornali.

Molti autori si trasferirono presso la Bonelli andando ad arricchire la scuderia degli autori di Dylan Dog: così almeno alcuni di loro li ritrovammo nelle storie dell’indagatore dell’incubo – che in quegli anni divenne il fumetto più venduto in Italia, battendo anche il capostipite Tex Willer – in cui il sangue si mischiava all’ironia che tutti noi avevamo amato.

dylan dogMa io, come sicuramente tutti gli amici che vissero quel momento, non dimenticherò mai le avventure del medico misantropo che si mangiava pezzo per pezzo, del cane che uccideva una famiglia intera per vendicare il proprio abbandono, dei distinti signori che collezionavano parti di corpi femminili per farne manichini di esposizione e molti altri gustosi racconti…

Ultimamente vi è stata la riscoperta e, a quanto mi risulta, un breve periodo di nuova vita editoriale fra libri raccolta e nuovi fumetti inediti.
Almeno so cosa farò ad Halloween al Lucca Comics!

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