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Una strada per Marco Trani

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Marco Trani
Il gruppo Facebook di Ventanni di Roma by Night  capitanato da Corrado Rizza ha creato una petizione per intitolare una strada al deejay Marco Trani che ci ha lasciati nel 2013.

Il gruppo chiede al Comune di Roma nelle persone del sindaco, Roberto Gualtieri, e dell’assessore alla Cultura, Miguel Gotor, di intitolare una strada a Casal Palocco al dj Marco Trani, scomparso a 53 anni il 21 settembre 2013.

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Trani, originario del quartiere situato nel quadrante sud-est della Capitale, è stato un virtuoso della consolle, un innovatore e un punto di riferimento di tecnica stile e cultura musicale non soltanto per la sua generazione ma, ancora oggi, per quanti desiderano avvicinarsi all’arte del mixaggio.

Tra i pionieri del funk e della disco, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta è stato tra i protagonisti indiscussi in club storici della Capitale tra cui l’Easy Going e l’Histeria.

Le audiocassette con incise le selezioni musicali proposte nelle sue serate erano, e sono ancora, ammantati da un’aura mitologica: ambitissime non soltanto dagli appassionati e dagli intenditori del genere, ma anche come testimonianza sonora e culturale di una stagione tra le più prolifiche della Roma by night per l’alto tasso di sperimentalismo e libertà creativa.

Negli anni Novanta, cavalcando l’onda dell’house music ormai dirompente anche in Italia, Trani è stato resident al Pascià di Riccione.

Come produttore ha collaborato, tra gli altri, con Renato Zero, Gazebo, Jovanotti e Mike Francis. Nel 2010, assieme al collega e amico Corrado Rizza, ha scritto il volume I love the nighlife (Wax Production).

Nel 2014, a un anno dalla morte, Rizza e il figlio, Mattia Trani, gli hanno dedicato il documentario Strani Ritmi.

Il gruppo desidera sottoporre questa raccolta di firme online all’attenzione dell’amministrazione capitolina in quanto riteniamo che il contributo della scena romana del clubbing, della quale Trani è stato uno dei massimi esponenti, meriti di essere valorizzato e di diventare patrimonio condiviso nella memoria collettiva di questa città, ancor più in un momento storico in cui la figura del dj assume una grande rilevanza ed è un modello di riferimento per i giovani.

Se Roma decidesse di intitolare una strada a un dj sarebbe la prima in Italia, facendo da apripista e confermando il suo ruolo di leader culturale del Paese. Segnaliamo, a supporto della nostra petizione, che il prossimo 21 settembre 2023 saranno trascorsi i dieci anni dalla morte ovvero il tempo indicato dalla norma per valutare e – ci auguriamo – accogliere la proposta di intitolazione.

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