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Videomusic

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Era il 2 aprile 1984 e nasceva Videomusic, il primo canale Italiano a trasmettere musica 24 ore su 24 non stop.

In onda sulle frequenze di Elefante Tv le trasmissioni iniziarono mostrando per la prima volta il logo, una piccola scritta “video” su una “M” verde, ideato e disegnato da Graziano Gregori.

Se il primo video musicale di MTV (nata nel 1981) fu “Video killed the radio star” dei Buggles, sul canale made in Italy fu “All night long” di Lionel Richie.

Videomusic fu creata dall’avvocato Michele Lo Foco e dal discografico Ciro Dammicco e fondata da Pier Luigi Stefani e Marialina Marcucci.

Il contenuto?

Dai videoclip a programmi veri propri, rimasti un’icona di quegli anni d’oro per la musica in tv.

Ma restare in onda 24 ore ai tempi era un problema. Per un’ora di trasmissione, il veejay viene ripreso da una telecamera e il nastro con quella registrazione viene portato al montaggio. Vanno portate anche 13 cassette con i videoclip. Con due ore di montaggio, è pronta un’ora di trasmissione. E quindi come facevano ad avere un palinsesto di 24 ore? Semplice: si producono sei ore al giorno e si manda tutto in replica per quattro volte.

“La nostra intenzione è di raggiungere in questa fase iniziale una audience di 500 mila spettatori al giorno e di porci come interlocutori ufficiali per chi segue la musica. Il target che abbiamo individuato va dai 14 ai 34 anni, una fascia d’età che dovrebbe interessare i pubblicitari. Non vogliamo però inflazionare il video di spot selvaggi; selezioneremo prodotti che crediamo attinenti alla nostra programmazione”, riportava l’emittente a Repubblica, in un articolo pubblicato pochi giorni dopo gli esordi.

Rick Hutton, Clive Griffiths, Johnny Parker e Tiziana Cappetti furono i primi quattro volti della tv, a cui ne seguirono tanti altri negli anni a seguire.

I Vj di Videomusic sono accomunati da un modo diverso di apparire in video, spiritoso e a volte anche folle. Clive e Rick, in particolare, sconfinano spesso nel demenziale, creando un filo diretto con i più giovani.

Proprio Clive Malcolm Griffiths, ha pubblicato un interessante libro: ‘Videomusic. I nostri anni ‘80’, opera anche fotografica di 390 pagine, pubblicata da Eclettica Edizioni, dove potrete scoprire la sua storia e diversi aneddoti riguardanti il canale televisivo.

Nel libro di Clive, Linus (Radio Deejay), racconta: “Videomusic era un po’ una nostra cugina stramba, noi eravamo dei fighetti milanesi, loro molto più sporchi e ruspanti, nel senso buono”.

La Ricordi forniva i video di Cecchetto a Deejay Television, questo fino al 1985 quando vengono lanciati i Via Verdi, distribuiti dalla Warner che comincia a fare pressione per programmarli anche su altri canali televisivi.

Videomusic trasmetteva video non intitolati e impiegava ben due settimane per realizzare una copia titolata dei video: artista, titolo della canzone, album e casa discografica.

Quando si trattò di dover titolare Diamond, hit dei Via Verdi, Clive che non sa cosa dire alla voce “album”, dice al titolista di scrivere “Wipe my bum, John”. John si usa per dire chiunque, qualcuno, come nella canzone Not now John dei Pink Floyd.

Dieci giorni dopo Clive si trova con il grande capo della Wea infuriato, Claudio Cecchetto vuole sapere a tutti i costi chi si è permesso di scrivere e trasmettere “Puliscimi il c**o, Giovanni” su un suo video.

Videomusic è stata anche una finestra aperta con l’estero: il programma Hot Line era un Magazine musicale quotidiano che veniva trasmesso via satellite in tutta Europa in lingua inglese sul canale satellitare Superchannel, che dava così visibilità ad artisti italiani già affermati come Gazebo o in rampa di lancio come Gianna Nannini, Litfiba, Diaframma, Raf etc.

La rotazione dei video avveniva durante tutto l’arco della giornata, fra i quali On the air, programma condotto, tra gli altri, da Gianfranco Monti e Marco Baldini. Dei conduttori si udivano solo le voci, mentre i clip musicali sostituivano i brani solo audio trasmessi via etere.

Si passava dal pop, alla disco, al rock, insomma era difficile non trovare uno spazio che accontentasse qualsiasi gusto musicale durante le 24 ore di trasmissione.

Videomusic non fu solo musica, nel 1987 Andrea Pazienza racconta la sua vita durante la trasmissione Crazy Time, due anni più tardi, nell’estate del 1989, Keith Haring, viene intervistato mentre realizza un grande murale a Pisa, sulla parete del convento dei Servi di Maria.

Successivamente il canale fu acquistato da Vittorio Cecchi Gori e con lui arrivarono nuovi conduttori, da Red Ronnie a Mixo, fino alla trasformazione in TMC 2 del 1997.

Nello stesso anno arrivò Mtv Italia e un altra rivoluzione era in atto.

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