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30 anni di Robocop

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Robocop

Esattamente tre decenni or sono usciva nelle sale cinematografiche l’iconico film “RoboCop”.

Il 1987 è un anno importante per la musica e per il cinema: dopo l’enorme successo dell’album “Thriller”, Michael Jackson ci riprova con il suo “Bad”.
E’ anche l’anno di “Joshua Tree” degli U2 e “Strangeways, here we come” degli Smiths. Nelle sale cinematografiche escono film del calibro di “L’ultimo Imperatore” e “Full metal jacket”, ma anche di pellicole entrate nel cuore degli spettatori come “Predator” e “Dirty dancing“.

Un titolo in particolare diviene una vera icona nella storia del cinema: “Robocop” di Paul Verhoeven è il capostipite di un vero e proprio marchio di fabbrica, che lambirà trasversalmente numerosi media.
Detroit è una città in ostaggio del crimine; Alex Murphy, poliziotto tutto d’un pezzo, viene brutalmente ucciso da una banda di malviventi.
La multinazionale OCP dispone del suo corpo per produrre un ibrido uomo-macchina che combatterà il crimine e compirà la vendetta sui propri assassini.

La locandina del film
La locandina del film

Nel 1987 il regista Paul Verhoeven dirige una pietra miliare del cinema di fantascienza: la saga di “RoboCop” vede due seguiti nel 1990 e nel 1993, che non eserciteranno però lo stesso fascino del primo capitolo.
A rendere innovativa la pellicola è l’introduzione di stili e temi mai contemplati in precedenza nel genere fantascientifico: inedito, per esempio, l’uso di un linguaggio colorito e volgare, oltre alla scelta di proporre sequenze molto forti, mutuate da certo cinema splatter.

La storia del redivivo Alex è spesso intervallata da notiziari e spot satirici che accompagnano lo spettatore in un contesto di instabilità e distopia: anni più tardi, decine di registi utilizzeranno l’escamotage delle false trasmissioni televisive per rafforzare la tensione narrativa dei propri film.

Il make-up originale di Robocop usato durante le riprese da Peter Weller fa parte della collezione privata di Paolo Prevosto www.paoloprevosto.com
Il make-up originale di Robocop usato durante le riprese da Peter Weller fa parte della collezione privata di Paolo Prevosto www.paoloprevosto.com

Nonostante il cinismo e la violenza rendano “RoboCop” un prodotto scarsamente accessibile ai piccoli spettatori, il poliziotto di Detroit cattura anche l’immaginario dei più giovani e l’anno successivo all’uscita del film, la Marvel crea una serie animata omonima: nel 1993 viene prodotto un telefilm in 22 episodi, destinato principalmente ad un pubblico adolescente.
Dal 1988 vengono sviluppati una serie di videogame che saranno disponibili praticamente su tutte le piattaforme dell’epoca.
Negli anni Novanta, consolle come Sega Mega Drive sono teatro di uno scontro epico, ispirato al fumetto del 1992 “RoboCop Vs. Terminator”.
Nonostante le speranze dei fans, “RoboCop Vs. Terminator” non verrà mai trasposto in versione cinematografica.
Nel 2014 vedrà invece la luce il reboot del capolavoro di Verhoeven: “RoboCop”, di Josè Padilha.

Robocop

Articolo di Paolo Prevosto e Francesco Magnoni

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Paolo Prevosto, collezionista e creatore del progetto musicale synthwave "Simulakrum Lab", è un appassionato di fantascienza e hi-tech fin dagli anni 90'. Nel corso degli anni ha collezionato oggetti di scena originali provenienti dalle più famose produzioni di fantascienza e non solo. Egli ha arricchito la sua collezione fino a diventare uno dei più conosciuti in questo settore del collezionismo. Ha collaborato con la Warner Bros Italia ed ha organizzato vari eventi e mostre a tema sci-fi, riuscendo ad avere molti ospiti importanti, tra cui il regista Lamberto Bava, Mike Whittle, scienziato della NASA del progetto SKYLAB, l'attore Prentis Hancock da "Spazio: 1999" e l'astronauta italiano Umberto Guidoni. Recentemente ha organizzato una mostra dedicata alla serie anni '80 "Visitors" con ospite l'attore Richard Herd. Paolo ha esteso la sua collezione a oggetti originali utilizzati nelle missioni spaziali NASA ed internazionali, inoltre la sua passione per la storia lo ha portato a collezionare anche oggetti di militaria come la macchina Enigma. Oltre a questi meravigliosi cimeli, Paolo possiede sintetizzatori analogici vintage, questa ricerca è diventata la fonte di ispirazione per il progetto musicale "Simulakrum Lab" a cui hanno preso parte vari ospiti tra cui il maestro Claudio Simonetti, Fabio Pignatelli e il regista produttore Kenneth Johnson. www.paoloprevosto.com www.simulakrumlab.com

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