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Paulo Roberto Cotechiño e il rigore respinto dal palo

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Paulo Roberto Cotechiño

Tra i tanti film aventi quale soggetto il calcio, uno dei più famosi è senza alcun dubbio Paulo Roberto Cotechiño, centravanti di sfondamento, lungometraggio del 1983 che narra le imprese di (appunto) Paulo Roberto Cotechiño, immaginario attaccante brasiliano del Napoli interpretato da Alvaro Vitali (reduce dal folgorante successo delle pellicole relative al personaggio di Pierino).

Pur con un cast di tutto rispetto (oltre allo stesso Vitali, vanno menzionati Carmen Russo, Mario Carotenuto, Vittorio Marsiglia, Nino Terzo, Franca Valeri e Moana Pozzi), il film contiene un errore, relativo alla scena di un allenamento, nel quale l’allenatore Marzotti (Cristiano Censi) sostituisce Cotechiño con un sosia (l’idraulico Alvaro), in modo da confondere il giornalista sportivo Trombetti (impersonato da Giancarlo Fusco), presente sugli spalti (ovviamente aperti ai soli addetti ai lavori).

Incaricato di calciare dei rigori, Alvaro/Cotechiño riesce a fare l’en plein, siglandone tre su tre, seppur con una grande dose di fortuna.

L’errore è proprio nella maniera in cui vengono realizzati tali penalty, in quanto in tutte e tre le occasioni il falso Cotechiño colpisce i legni della porta, per poi segnare in maniera fortunosa: nel primo caso venendo casualmente centrato in fronte dalla sfera, nel secondo finendo colpito sul fondoschiena (volendo evitare d’essere centrato in testa, aveva voltato le spalle all’azione), nel terzo il pallone si insacca dopo aver sbattuto (nell’ordine) su entrambi i pali e contro il portiere.

Orbene, sia che si tratti di calci di rigore (vale a dire quelli in partita) sia di tiri di rigore (quelli per decidere il vincitore di una gara terminata in parità), la Regola 14 del Regolamento del Giuoco del Calcio parla chiaro, affermando che non è possibile ribattere la propria conclusione respinta da legni della porta, quindi le prime due reti non sono valide.

Per il calcio di rigore:

«Il calciatore che ha eseguito il tiro non può toccare di nuovo il pallone prima che lo stesso sia stato toccato da un altro calciatore».

Per il tiro di rigore:

«Il tiro di rigore è completato quando il pallone cessa di muoversi, esce dal terreno di gioco o l’arbitro interrompe il gioco per qualsiasi infrazione alle Regole».

Per colmo di beffa, è valida la terza trasformazione di Alvaro/Cotechiño: in caso di calcio di rigore essa sarebbe, però, un’autorete del portiere, mentre in caso di tiro di rigore sarebbe una marcatura regolare e opera dell’attaccante, poiché il Regolamento afferma che il pallone è in gioco fino a quando ha esaurito la sua corsa.

Quest’ultima eventualità ebbe luogo nella gara dei quarti di finale del Campionato Mondiale di Messico 1986 tra la Francia e il Brasile (incontro giocatosi allo stadio Jalisco di Guadalajara il 21 giugno 1986), quando il tiro di rigore del transalpino Bruno Bellone si insaccò dopo aver centrato il palo e aver successivamente incocciato sul viso del portiere verdeoro Carlos (Carlos Roberto Gallo).

In sostanza, i primi due rigori calciati da Cotechiño non sono da considerare trasformati.

Va, invece, considerato valido il terzo, che nel caso di calcio di rigore va messo a referto quale autorete del portiere e in caso di tiro di rigore come trasformazione da parte dell’attaccante.

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