Che bello che era il Natale quando eravamo piccoli.
Ve lo ricordate?
Vi ricordate che atmosfera magica si respirava?
Il nostro Natale, quello degli anni 80.
L’atmosfera natalizia cominciava i primi di dicembre (verso l’8, non a metà novembre come ora), quando in televisione arrivavano tutte le pubblicità dei dolci tipici.
Il pandoro della Bauli – ba ba ba baciamoci – il Tartufon “c’est bon!”, i torroncini del Cavalier Condorelli – che è sempre un piacere papparseli – e tante altre!
Era fantastica quella del panettone Bistefani, dove l’omonimo Signor Bistefani discuteva col suo pasticcere sulla forma non classica del dolce per poi concludere il discorso con la famosissima frase “Ma chi sono io? Babbo Natale??” mentre cappello barba e vestito lo facevano diventare un “Babbo” in tutto e per tutto col jingle che partiva!
E mentre fuori la nebbia, il freddo e spesso e volentieri la neve – non come gli ultimi inverni, quelli degli anni ogni volta più caldi del millennio – creavano ancora più atmosfera e le città si riempivano di luminarie e decorazioni, noi piccini, mano nella mano con la nostra mamma e il nostro papà (magone) andavamo in giro per i negozi di giocattoli: NON il Toys o i grandi centri commerciali tutti uguali, ma le GIOCHERIE o i giocattolai sotto casa a scegliere il regalo o i regali da chiedere a Babbo Natale nella nostra letterina!
E tornavamo a casa con gli splendidi cataloghi della MATTEL, della GIG – GIG è Bel – della LEGO, dei PLAYMOBIL – e, per chi aveva fratelli o sorelle più grandi come me, anche i cataloghi della “prima” elettronica come quelli della PANASONIC sui quali trovavi i VHS, le prime telecamere – enormi – i classicissimi videoregistratori e i walkman!
Io riguardando questi cataloghi rimango a bocca aperta vedendo i prezzi che avevano certi giocattoli! Ad esempio il circo dei Playmobil: me l’avevano regalato i miei genitori, e vedo che nel 1988, il prezzo era di 90.000 Lire!
E la Bebi Mia? 149.000 Lire!
Chiedo allibita a mia mamma se è possibile che avessero speso quelle cifre all’epoca – perché erano soldi, caaaazzz se lo erano – e lei mi risponde che “certo che li avevamo spesi, facevamo di tutto per farvi contenti!” Ecco, forse dal punto di vista di chi oggi è genitore il Toys e il made in China hanno un vantaggio sugli anni 80… o forse no: magari si spendevano gli stessi soldi per fare meno regali.
Il Natale degli anni 80 però, insieme a tutti questi meravigliosi ricordi, è associato sempre e comunque alla bellissima e nostalgica pubblicità della Coca Cola, dove un gruppo di persone con in mano una candela cantava la canzone di Natale fino a quando l’immagine si allontanava e mostrava che tutti insieme formavano un mega albero di Natale…
E poi arrivava la Vigilia, dove mamma e papà ti mandavano a letto presto intimandoti di dormire e di fare il bravo o la brava perché se no Babbo Natale non ti avrebbe portato nessun regalo!
E tu dormivi un sonno felice, quello dei bambini che credono che tutto sia possibile, con un sorriso stampato sul viso appoggiato sulle manine congiunte, rimboccato nelle tue calde coperte, mentre il papà senza far rumore, in punta di piedi sistemava i regali sotto l’albero che brillava colorato nel buio della notte di Natale, beveva il bicchiere di latte e addentava il biscotto che avevi lasciato per le renne di Babbo Natale e dopo averti baciato la fronte tornava a letto soddisfatto per aver compiuto il proprio dovere.
E il giorno dopo, il giorno di Natale, ti svegliavi e correvi a vedere se era arrivato veramente – ricordo benissimo l’emozione di correre in salotto e vedere sotto l’albero se c’era qualcosa – e trovavi tutti quei regali pronti per essere scartati e per farti passare un’intera giornata di divertimento, col calore della tua famiglia, in quel periodo dell’anno, dove forse, tutto è davvero possibile….
? Canta insieme a noi… ?
Io col fratellone nel lontano 1988